Astori in panchina, “scelta tecnica” o effetti del calciomercato?

La velina con le formazioni non è farlocca. Sono le 20.19 e quella che sembrava poter esser soltanto una voce della vigilia è diventata invece una realtà di una calda domenica sera d’agosto: Davide Astori ufficialmente destinato alla panchina. Il ventiseienne giocatore rossoblu si accomoda assieme ai suoi compagni e intanto tifosi e cronisti mormorano: come è possibile che un difensore della nazionale italiana, già lodato come uno dei difensori più bravi della Serie A venga escluso dalla prima gara di campionato della sua squadra?

La storia recente parla di una offerta di mercato del Napoli, si tratta di 13/14 milioni di euro, in linea con le richieste di Massimo Cellino. L’affare sembra fatto, tanto che gli esperti danno già pronti i contratti e scontate le firme. Poi il presidente rossoblu fa saltare il banco e decide di non vendere più Astori. Lo fa alzando il prezzo del suo giocatore e ringraziando l’amico De Laurentis per l’interessamento. Un interessamento che negli ultimi tempi è andato scemando, anche per le richieste del nuovo allenatore del Napoli Rafa Benitez, il quale vede Astori più come un rincalzo che come un titolare.

Questa frase ha fatto cambiare le idee di molte persone: di Astori, ferito nell’orgoglio e disposto a rimanere a Cagliari un altro anno; di De Laurentis, che deve sottostare ai voleri del suo allenatore e pagare quasi 20 milioni un rincalzo è follia pura; di Cellino, che ritiene Astori un giocatore da grande squadra, nel pieno della sua maturità calcistica e meritevole di un salto di qualità enorme nella sua carriera.

L’esclusione è dovuta alle trattative di mercato? Il direttore sportivo del Cagliari Nicola Salerno decide di gettare acqua sul fuoco: “Fa rumore l’esclusione di Astori? Non c’è dietro il mercato, posso assicurarlo. Può starci che il ragazzo sia turbato dalle voci ma la scelta è esclusivamente tecnica. Il ragazzo lo teniamo molto felicemente con noi, ma se arriva un’offerta irrinunciabile ne parleremo. per ora non c’è”. Lopez, a fine gara, conferma di aver visto il difensore un po’ distratto dalle voci di mercato. L’esclusione è arrivata per scelta tecnica.

Il Cagliari non lo vende. O forse sì. L’offerta irrinunciabile si aggira sempre sui 15 milioni, coi quali Cellino andrà alla caccia di un terzino e chiuderà l’affare per il giovane esterno juventino Stefano Beltrame. La sensazione è che, di questo passo, gli ultimi minuti del calciomercato scotteranno come non mai. Alla finestra non ci sarebbe più solo il Napoli: il Milan allarmato dalla pessima prestazione dei suoi centrali sembra doversi muovere per accontentare Allegri e dotarlo di uno dei suoi pupilli; la Lazio invece ha fatto un sondaggio ma difficilmente potrà sborsare così tanti soldi.

Chi li può sborsare è certamente il Manchester United, disastroso in difesa nella sconfitta contro il piccolo Cardiff alla seconda di campionato. L’allenatore Moyes sta continuando a spingere affinché Astori si imbarchi per l’Inghilterra e dia un poco di spessore alla sua retroguardia.

Intanto la partita inizia, il Cagliari gioca bene. Astori si alza spesso, incita i compagni, soprattutto quelli di reparto. E’ il primo ad esultare quando Nainggolan pareggia il vantaggio dell’Atalanta. E’ l’unico che decide di guardarsi la partita in piedi nel secondo tempo. Rimane così per quarantacinque minuti e le sue urla si sommano a quelle del suo mister. Se per tutta la settimana è rimasto con le valigie pronte e il biglietto per Napoli pronto, ora sembra tornato con la testa a Cagliari e per il Cagliari. Poi da qui al 2 settembre tutto può cambiare e l’ultima partita di Astori in maglia rossoblù potrebbe arrivare anche domenica prossima.

Simone Spada

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