La nuova sfida di Andrea Mura dopo il trionfo nella Ostar: la Route du Rhum 2014

Lo skipper cagliaritano Andrea Mura è stato  il primo italiano nella storia a vincere il titolo nel 2010 con il 50 piedi Vento di Sardegna. Appena archiviata la vittoria nella regata transoceanica Ostar, il navigatore solitario non si ferma e si prepara per la prossima sfida: cercare di bissare da vincitore il traguardo della regata transoceanica in solitaria Route du Rhum, prevista per il prossimo anno.
Durante l’ incontro con il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, Mura ha annunciato l’intenzione di sfidare, da detentore del trofeo, gli avversari con la barca griffata Quattro Mori che per l’occasione sarà alleggerita di 500 chili ed evoluta nella tecnologie. Main sponsor dell’evento sarà anche in questo caso la Regione.

“C’è tempo per fare le cose per bene – ha spiegato Mura  a Villa Devoto – conto di mettere la barca a terra per sei mesi, operare le modifiche e poi rimetterla in acqua a giugno per partire poi a settembre verso la Bretagna in vista della gara che partirà il 31 ottobre 2014”. All’incontro ha colto l’occasione di raccontare la sua recente avventura nella Ostar: “E’ stata dura contro il vento, contro il mare in tempesta e con temperature bassissime – ricorda – ma alla fine è un onore portare in alto il nome dell’Italia e dei Quattro Mori, promuovendo la nostra regione a 360 gradi.

‘È la realizzazione di un sogno’ per Mura essere annoverato nell’elite dei pochi navigatori solitari del mondo e poter così spiegare alle giovani generazioni che “la vela, in lenta e continua crescita anche in Sardegna, dove c’è ancora tanto da fare, porta con sé importanti valori quali l’ecologia, la purezza dello sport, la disciplina, l’onore e l’orgoglio oltre al piacere di vivere all’aria aperta”.
Il governatore Cappellacci, che ha donato una targa ricordo a Mura, facendogli firmare il libro degli ospiti illustri della sede della presidenza della Giunta regionale, ha annunciato che si sta lavorando ad un grande evento velico da portare in Sardegna. “C’è la necessità di avere l’intero sistema Sardegna attrezzato, perché siamo arrivati ad un soffio dall’ospitare una tappa dell’America’s Cup solo perché a Cagliari non c’erano 500 stanze a cinque stelle per tutto l’entourage e gli sponsor”.

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