Altro che derby delle Isole, è stato il derby dei presagi!

Derby delle Isole? Il presidente dei giuristi rossoblu, l’avvocato Luca Pennisi, tifoso rigoroso e scaramantico, ha un’altra ipotesi. E la spiega nella sua rubrica “Fair Play”.

Cagliari-Palermo continua ad essere ingannevolmente presentato come il “derby delle isole”. In realtà, a parte il fatto che Sardegna e Sicilia sono accomunate dalla struggente bellezza delle rispettive terre, per il resto sono veramente profonde le differenze culturali, storiche e perfino gastronomiche.La parola “derby”, quando non si tratta di due squadre della stessa città, cioè “sorelle” va utilizzata quando le due squadre sono almeno “cugine”, hanno delle “cose in comune”. In questo caso è difficile trovarle. Anche sotto il profilo calcistico le differenze sono enormi.L’unico punto di contatto calcistico risiede nella storia recente delle due squadre, risalite insieme dalla cadetteria al termine della trionfale stagione 2003/04 e dopo sempre rimaste nella massima serie.

Insomma, davvero difficile questa domenica parlare di derby. Almeno quanto a questo Cagliari-Palermo. Perché, forse… ma andiamo con ordine. Torniamo nello stadietto. Sistemamoci nella Sud e stiamo a vedere. Beh, sia quel che sia, la tensione è palpabile. Perché la posta si chiama salvezza ed è alta. E i rossoblu, dopo una lunga serie negativa, sono al possibile terzo passo consecutivo in avanti.

Dunque, pronti? Via! Neppure un minuto, ed ecco un bel tiro di Pinilla neutralizzato dal portiere. Che gran portiere… ma, un momento. Tutti noi della Sud non possiamo fare a meno di strabuzzare gli occhi. Perché laggiù, nella Nord, a presidio dei pali rosanero vediamo Stefano Sorrentino. Ma sì, proprio lui: quello stesso Sorrentino che nel Cagliari-Chievo di un mesetto fa ha compiuto parate prodigiose e ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria dei clivensi. E alla nostra sconfitta.

E, accidenti a lui, dopo il vantaggio palermitano (che, in base alla consuetudine scaramantica di questo campionato dovrebbe darci un buon risultato finale, spesso la vittoria) anche oggi compie interventi strabilianti. Non sembra proprio che nelle sue vene, pur essendo figlio di Roberto Sorrentino, amato portiere del Cagliari nella metà degli anni ’80, scorra sangue calcistico rossoblu.

Troppi segni, troppi presagi. Lo stesso Sorrentino in due squadre diverse a poche settimane l’una dall’altra. E un altro Sorrentino, papà di questo ubiquo, quasi trent’anni fa a difesa dei nostri pali. Quante coincidenze, quante “cose in comune”. Forse la parola “derby” non ci sta poi così male. Il derby dei presagi sinistri, delle coincidenze diaboliche, del destino cinico e baro…

Il pari, strameritato, arriva allo scadere con bella incornata da due passi di Thiago Ribeiro. Il ‘derby’ della malasorte è pareggiato. Anzi, “quasi vinto”.

Luca Pennisi

www.giuristirossoblu.it

 

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