Contamination Lab, la start up biomedica sarda vince il primo premio

Il primo premio della terza edizione del Contamination Lab (CLab) va alla startup Yenetics che punta sul settore della bio ingegneria medica. L’idea ha l’obiettivo di creare il primo test non invasivo per le donne in gravidanza in grado di identificare con sicurezza le 100 malattie genetiche più diffuse al mondo. “Questa non è una vittoria di Yenetics, ma delle donne e di tutti coloro che ogni giorno combattono contro una malattia genetica rara” ha dichiarato Chiara Saba, classe ’83, CEO di Yenetics. Al secondo posto si è piazzato Bxtar con il progetto sulla luce posteriore per le biciclette pensata per rispondere alle esigenze di sicurezza del ciclista urbano. Il gradino più basso del podio, infine, è andato a Bautiful box, la consolle pensata per gli amici a quattro zampe che intrattiene l’animale attraverso dei giochi a premi.

Il CLab, nato nel 2013 su sollecitazione del MIUR e del MISE, è il percorso interdisciplinare organizzato dall’università di Cagliari che promuove la cultura dell’imprenditorialità dell’innovazione, un appuntamento oramai fisso per tutto l’ecosistema isolano dell’innovazione e che ieri, negli spazi del Conservatorio Luigi da Palestrina, a Cagliari, ha incoronato i migliori progetti d’impresa provenienti dalla vulcanica mente dei partecipanti.

La giornata si è rivelata un gran bel successo dimostrando come l’ateneo sardo sia in grado di “Offrire percorsi di eccellenza aprendosi al territorio ed alle imprese” come ha dichiarato Chiara Di Guardo, il direttore scientifico del CLab, che ha aggiunto “Siamo fieri che tutto questo stia succedendo a Cagliari. I progetti sono belli e soprattutto hanno gambe, e sono il risultato di un duro lavoro e di competenze. I ragazzi trasmettono una bellissima energia“. Un percorso che contamina tra di loro anche i partecipanti, le scienze ed il territorio, una scuola innovativa dove ci si attiva per inventarsi il futuro. “Il Clab si delinea come un’esperienza eccezionale – ha commentato Di Guardo– Concordo con Mario Mariani, Clab è un’esperienza ancora più formativa di un MBA; ti insegna a dare tutto e a trovare la migliore idea che possa risolvere un problema comune“.

La lista dei finalisti. Otto sono state le idee d’impresa che si sono sfidate a suon di “pitch”. Hanno avuto a disposizione sette minuti per poter convincere i giurati ad arrivare nel podio più alto. Need for nerd è il nome della community per esperti che trova in tempo reale la soluzione a qualunque tipo di problema di programmazione, compreso quello dei vasi automatizzati (Jara) che danno la possibilità a tutti coloro che non hanno il pollice verde o che non hanno tempo sufficiente di poter coltivare in casa qualsiasi ortaggio. Premiato anchePhytoness, il kit che analizza in modo autonomo il fogliame delle piante e aiuta gli agricoltori e gli agronomi nell’individuazione degli scompensi nutrizionali. Educhair è invece la sedia ergonomica intelligente che educa i bambini al mantenimento della postura corretta, mentre Hexacharge è il sistema per ricaricare via wireless la batteria degli smartphone.

Cinque sono stati i premi che si sono contesi le otto idee d’impresa. Al primo classificato sono andati quindicimila euro, più la consulenza amministrativa offerta da Confindustria Giovani e 6 mesi di incubazione presso l’Open Campus di Tiscali. Al secondo classificato sono andati quindicimila euro più la consulenza amministrativa offerta sempre da Confindustria Giovani e 2 mesi di incubazione presso The Net Value; al terzo classificato sono andati quindicimila euro più la consulenza amministrativa offerta da Confindustria Giovani. Sardegna Ricerche ha inoltre messo a disposizione altre due premi, entrambi di quindicimila euro: al primo dei due, è stato offerto anche lo spazio di coworking Hub/Spoke che ha messo a disposizione cinque mila euro in servizi e sei mesi di incubazione. Il primo premio è andato a Yenetics ed il secondo a Bxtar. I vincitori non sono soltanto coloro che hanno materialmente ricevuto i premi, ma tutti coloro che hanno partecipato al percorso innovativo che esce dagli schemi accademici anche se pienamente inserito all’interno dell’Ateneo del Capoluogo.

Michela Mari, CMO e co-founder di Bxter, ha infine dichiarato: “Siamo molto contenti perché è stato messo in evidenza il valore del team che è quello che realmente ci caratterizza. Ci siamo conosciuti quattro mesi fa e il nostro legame, oggi, va al di là dei premi vinti e della squadra che si è creata“. Soddisfatto anche Maurizio Piredda di Bautiful box: “La nostra idea è nata da un bisogno comune che ci ha uniti e che ha permesso di realizzare il progetto“. Ed è proprio il team, il punto di partenza per poter innovare, perché sono “le persone che fanno la differenza, non le politiche” ha detto Augusto Coppola di Innovaction Lab. Clab ha goduto anche del plauso di Lorenzo Micheli dell’ufficio di Gabinetto del MIUR che, durante il suo intervento, ha confermato come il Ministero stia studiando una misura per sostenere il percorso formativo.

Alessandro Ligas

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