Time in jazz, si parte l’8 agosto. Fresu: “Così metto le ali al jazz”

Il Peter Pan di Berchidda ha messo le ali. Ed è pronto a spiccare il volo, l’8 agosto, con un concerto a bordo di un volo Meridiana. Dopo i cinque elementi che hanno fatto da colonna vertebrale alle ultime edizioni di Time in Jazz, Fresu è pronto ad alzarsi nuovamente in volo e sbattere le ali.

E sono proprio le “Ali” il tema della 28ma edizione presentata questa mattina in un luogo di carico di storia come il carcere di Buoncammino di Cagliari. Una presentazione arricchita da una performance di piano e danza, che è stata solo un assaggio di quello che accadrà sotto le pendici del Limbara nella seconda settimana di agosto.

“Sì, abbiamo messo le ali -esordisce Fresu- abbiamo indagato quel che accade sul territorio e ora proviamo a riproporlo in musica.  Le ali sono un tema importante, poetico, un tema che ha fatto sì che trentanni fa scegliessi il jazz, perché non c’era un’altra musica che potesse darmi una libertà come quella conquistata. Il jazz per mè è la musica della rivincita”.

E nel cartellone che sottolinea la tematica del volo, compaiono i nomi di grandi artisti del panorama internazionale che saranno a Berchidda: Vincent Peirani, Dave Holland, Dan Kinzelman, Manluca Che, Luca Aquino, il Bollani trio. Ma ci saranno anche Enrico Merlin, Alexander Hawkins, Giovanni Guidi, Michele Rabbia. Tanti, troppi per elencarli tutti.

Oltre 40 concerti da spalmare tra 15 comuni del nord dell’Isola, in una lunga carrellata di giorni (dall’8 al 15) che, come da consueta caratteristica del festival, coinvolgerà spazi e luoghi insuali, in una geografia dell’emozione che lascia ogni volta i brividi a fior di pelle.

Ogni edizione del festival è stata un viaggio -sottolinea Fresu -e il viaggio questa volta lo facciamo iniziare su un aereo ma anche su una nave, il viaggio sarà tentare di seguire tutti i concerti, partecipare per poi portarci a casa una valanga di ricordi; non solo un viaggio musicale, ma un viaggio vero, un viaggio in cui fermarsi per conoscere la gente che ci sta vicino, gustare la luce e i luoghi che incontriamo, un viaggio di scoperta, in un territorio vasto e coraggioso come quello di Berchidda, un viaggio abitato da persone che producono, cucinano, si donano e ci accompagnano. Come un volo”. (don.perc.)

(Nella foto un momento della performance all’interno del carcere)

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