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Sulcis, Confindustria: “Sul Piano chiediamo tempi certi e norme adeguate”

Confindustria guarda al piano Sulcis e chiede tempi per iter autorizzativi certi e normative adeguate a supportare e facilitare l’iniziativa imprenditoriale. La parola d’ordine è differenziare gli interventi e non puntare sulla monocultura economica. Questo, in sintesi, il risultato dell’incontro avvenuto oggi tra la Regione e una platea di imprenditori sardi in merito all’illustrazione del bando 99 Ideas-call for Sulcis, alla presenza  dell’assessore all’industria, Antonello Liori, del presidente della Provincia Carbonia-Iglesias Salvatore Cherchi, e dal partner operativo Invitalia.

“Siamo abbastanza ottimisti, ma servono diversi passi per attrarre gli investitori internazionali – ha commentato il presidente di Confindustria del Sud Sardegna, Maurizio De Pascale – Rileviamo una volontà comune da parte delle istituzioni a tutti i livelli, Governo, Regione e enti locali  ma occorrono risorse e atti per avviare le bonifiche e prevedere un regime eccezionale per definire deroghe le più ampie possibili con strumenti urbanistici che consentano interventi attuabili e sostenibili”.

Non si deve pensare però solo al turismo. “In questo modo si sbaglia in partenza – sottolinea De Pascale – occorre invece far convivere diversi settori puntando ad esempio su quella parte di industria che negli anni ha prodotto delle professionalità ancora oggi esistenti (meccanica o manifatturiera, ndr), sull’energia, tradizione e rinnovabile, sulle nuove tecnologie e sull’agroindustria”.

In rappresentanza di Cappellacci, Gabriella Massidda, direttore generale della Presidenza della regione.

“Il Sulcis Iglesiente è un territorio in grosse difficoltà, ma con grandi potenzialità ed il Piano elaborato ed approvato della Giunta regionale è indispensabile per consentirgli di dare vita a nuove opportunità di sviluppo” ha commentato l’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori. “L’era delle industrie tradizionali è terminata, è necessario ripensare uno sviluppo adeguato e sostenibile per quel territorio. Lo stanziamento di 451 milioni di euro (218 mln in arrivo dal Governo) ha dato vita ad uno strumento che si prefigge di fronteggiare l’attuale grave crisi”

Tra le tematiche individuate, la valorizzazione del sistema portuale, la realizzazione di un Centro per l’energia pulita, il miglioramento dell’accessibilità del territorio, le bonifiche e la messa in sicurezza delle aree minerarie ed industriali dismesse e gli interventi a sostegno delle filiere produttive.Previsti altri interventi infrastrutturali dedicati alla portualità ed all’area franca doganale di Portovesme ed alla viabilità stradale”.

 

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