Soru dà l’endorsement alla Barracciu e annuncia il suo addio al Consiglio regionale

«Sosterrò con convinzione la candidatura di Francesca Barracciu, perché possa vincere le primarie e battere Cappellacci o chi per lui alle prossime regionali. Coraggio a Francesca e a tutti noi». È ora di pranzo quando Renato Soru affida a Facebook il proprio endorsement all’europarlamentare. In cinque ore i “mi piace” sono 707, più 174 condivisioni.

Ma in quelle ventidue righe, quasi alla fine, c’è pure quello che sembra essere l’addio di Soru alla politica, almeno come consigliere della massima assemblea sarda. «Ho sempre ritenuto – scrive – che la nostra presenza nelle istituzioni non debba essere per sempre, e dieci anni alla Regione mi sembrano un giusto limite. Le idee e i progetti politici sono necessariamente patrimonio collettivo, e in tanti sono chiamati a rappresentarli e portarli avanti».

Era nell’aria da due giorni che Soru e i suoi rinunciassero a presentare un proprio nome (e il prescelto sembrava fosse il consigliere regionale algherese Mario Bruno), per sostenere uno dei candidati già ufficialmente in corsa. Adesso c’è la conferma: l’ex governatore ha scelto la Barracciu. Soru sta puntando tutto sull’eurodeputata perché «anche come donna, e col sostegno di tutti noi, sarà capace di riprendere il percorso di rinnovamento della Regione e della politica sarda che con tante speranza avevamo avviato insieme nel 2004, e che è stato interrotto nel 2009».

L’ex presidente della Regione non lo nasconde: «In questi ultimi mesi, su alcune questioni come le modalità di immediata attuazione dei Referendum approvati dai cittadini sardi o le diverse tecniche di promozione della parità di genere in politica, Francesca e io ci siamo trovati su posizioni diverse. Ho avuto modo di discutere con lei anche di questo e le incomprensioni sono state superate. Per entrambi fa premio il lungo percorso fatto insieme fin dagli inizi del nostro impegno politico. E ancor più fa premio la consapevolezza che le divisioni sono fatte per essere superate e mai cristallizzate o, peggio, trasformate in risentimento».

Per Soru solo con la Barracciu si può mandare in soffitta la vecchia politica. «E’ ora – ha scritto – di rimettere al centro il cambiamento. E’ ora di riprendere il cammino perché una Sardegna nuova è possibile. E ora di stare uniti». L’ex governatore fa un passaggio anche sulla propria rinuncia alla candidatura: «In questi ultimi mesi in tanti mi hanno sollecitato perché partecipassi alle primarie, chiedendomi, anche inaspettatamente, disponibilità per per la terza volta. Ringrazio tutti per questa calorosa dimostrazione di fiducia e per il sostegno ricevuto, ma, per diversi motivi, ho preferito non candidarmi».

Ecco le ragioni: facendosi da parte, Soru ha voluto «dare un contributo al superamento delle troppe divisioni che agitano la vita del Pd sardo e che spesso ne limitano l’agire politico. La gravità dei problemi del Paese e della Sardegna impongono a tutti noi il costante riconoscimento del primato degli interessi interessi generali sulle nostre piccole o grandi ambizioni personali».

Intanto sull’appoggio dei soriani all’europarlamentare interviene anche l’ex deputato Guido Melis. «L’accordo tra sostenitori di Renato Soru e Francesca Barracciu e i suoi amici, è un fatto di rilevanza politica. Significa che un’area molto vasta (quella stessa che sfiorò il pareggio ai tempi delle primarie per la segreteria regionale: anche allora si sostenne Barracciu contro Silvio Lai) e che ha poi sostenuto a varie riprese battaglie importanti nel Pd ma si era divisa negli ultimi mesi, si è per fortuna ritrovata insieme».

Insomma, indirettamente Melis lascia capire che pure lui si schiera al fianco dell’eurodeputata, dopo la ritrovata compattezza tra queste due correnti del Pd. «Quest’area – va avanti Melis – ha un patrimonio di idee comuni: una certa idea della Sardegna del futuro (che deve molto alla elaborazione del primo governo Soru, 2004-2009), una certa idea del Pd di oggi e di domani. Insomma, si profila ora uno schieramento composito ma al tempo stesso unito che vuole (semplifico, naturalmente) il cambiamento, sia nella politica regionale sarda che nel partito, regionale e nazionale».

Melis ha una speranza: «Ne può scaturire molto, anche in vista degli appuntamento futuri. Ora bisogna che Francesca (che ha sulle sue spalle una grande responsabilità) sappia interpretare le motivazioni profonde di quest’area, oggi allargata anche a significativi settori che all’epoca del primo Soru non ne facevano parte, e dare slancio a questo schieramento: e che tutti noi facciamo uno sforzo per riempire di contenuti la proposta politica che ha preso forma nella sua candidatura».

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