Sla, Usala alla Regione: “Se qualcuno muore la responsabilità è vostra”

Nuovo sciopero della fame per i malati sardi di Sla che hanno confermato, per il 10 dicembre, il presidio a Cagliari davanti all’assessorato regionale della Sanità. Il motivo è la protesta contro il mancato pagamento degli operatori sanitari che si occupano dei malati.

Una protesta contro i vertici della Regione, presa dal Comitato 16 Novembre il cui segretario, Salvatore Usala, in un comunicato spedito alle redazioni ha fatto sapere che “se qualcuno morirà, per il freddo o per problemi clinici, sarà vostra la responsabilità, avevate 10 giorni di tempo per rispondere, ora ne avete quattro per agire”.

“Sembra incredibile – ha sottolineato Usala, che ha già attuato varie azioni di protesta, a favore dei malati di Sla, a Roma e nell’isola – ma la Regione non pensa alle migliaia di operatori che aspettano lo stipendio da mesi. Siamo stufi di sentire che è colpa della Giunta Cappellacci. Avete voluto la bicicletta, pedalate. Alcuni sono stati amaramente licenziati. Ricordiamo che si tratta di fondi totalmente fuori dal Patto di stabilità, come dimostrano le varie sentenze e pareri della Corte Costituzionale. La Regione, il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci non fanno una bella figura, lasciare senza fondi le famiglie è una cosa abominevole, in particolare in questo periodo di crisi”.

Il Comitato, oltre a mandati dei pagamenti immediati, chiede che il presidente Pigliaru garantisca in un comunicato che non ci sarà un euro di tagli ai fondi sociali. Usala sollecita, inoltre, una “verifica e delibera entro il 2014 del nostro progetto assistenziale”, e chiede “che fine hanno fatto i 3,197 milioni di euro della delibera del maggio scorso”.

Il Comitato chiede infine “la proroga dei progetti in corso della legge 162/98 per tre mesi per tutti i beneficiari e contestualmente di aprire il nuovo bando per i progetti del 2015. Il 10 dicembre l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sarà impegnato a Nuoro per un incontro, speriamo che il Presidente venga al presidio. In ogni caso rimarremo anche la notte”.

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