Peste suina, Maninchedda (Psd’Az): “Pronto il blocco Ue”

L’Ue sta per bloccarci e ora la Sardegna causa l’isolamento. La causa? Non un nuovo flagello, ma la solita peste suina. Da Bruxelles infatti la Commissione Ue che minaccia “l’adozione di ulteriori misure restrittive al fine di prevenire che la situazione in Sardegna rappresenti un grave ulteriore rischio per la salute animale nel resto d’Italia e in altri Stati Membri dell’Unione”. A sollevare il caso, pubblicando una lettera inviata il 3 maggio scorso al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al ministero della Salute e alla rappresentanza d’Italia presso l’Ue, è stato il consigliere regionale del Psd’Az, Paolo Maninchedda, nel suo blog Sardegna e Libertà.

Intanto la Giunta ritira il suo Ddl dopo che in Commissione anche il Pdl si schiera contro il testo della legge che serviva per agevolare l’uso delle recinzioni. Il Food and Veterinary Office sta per completare la bozza di rapporto a seguito dell’ispezione del marzo scorso, rilevando “una serie di aspetti critici che devono essere urgentemente affrontati dalla Regione Sardegna” il cui operato sull’eradicazione della peste suina africana viene bocciato. Secondo la Commissione, infatti, “è inammissibile che, nonostante gli impegni intrapresi a tutti i livelli fin dall’inizio del 2012, le autorità competenti della Sardegna non abbiano intrapreso tutte le misure necessarie previste nei programmi del 2012 e 2013 approvati all’Ue. Questa situazione mette pertanto in questione anche il loro effettivo finanziamento da parte della Commissione”.

“Sulla peste suina la colpa è nostra – attacca Maninchedda – non c’è la cabina regionale perché la dirigenza incaricata non ha gli stessi requisiti di competenza che altre strutture burocratiche hanno ad altre latitudini europee. In Europa, a combattere le epidemie sono medici e veterinari coordinati da medici e veterinari, in Sardegna no: abbiamo ai vertici di questi settori laureati in materie umanistiche che, per quanta esperienza amministrativa abbiano, non possono essere efficaci nella soluzione di questi problemi”.

La bagarre in Commissione Agricoltura. Nel frattempo, mentre il Presidente della Regione lancia un appello al ministero della Salute perché si crei “un Organismo di valutazione e supervisione in grado di ridurre la tempistica degli interventi per la definitiva eradicazione della peste suona africana”, scoppia la bagarre anche in Commissione Agricoltura del Consiglio regionale. Dopo il parere negativo del Pdl, la Giunta ritira il disegno di legge sul piano di eradicazione della peste suina che stanziava sei milioni di euro destinati alle recinzioni per i maiali regolarizzati. “Il provvedimento presentato – afferma Franco Sabatini del Pd – è risultato senza copertura finanziaria. L’Assessore della Sanità aveva individuato i sei milioni di euro necessari per l’allestimento delle aree recintate da adibire come siti di allevamento nei comuni di Orgosolo, Desulo, Fonni, Arzana, Villagrande Strisaili, Gairo, Baunei, Talana e Urzulei, nel Fondo per i nuovi oneri legislativi. Quelle risorse, però – spiega – secondo quanto riferito dall’Assessore del Bilancio presente in Commissione, non potevano essere impegnate perché già destinate agli ammortizzatori sociali”. Il capogruppo Sel-Sl, Daniele Cocco, spiega di avere espresso parere contrario al ddl proprio perché “i sei milioni di euro previsti sono sottratti alle risorse destinate agli ammortizzatori sociali. Inoltre si prevede l’erogazione delle risorse solo ad alcuni comuni, mentre i focolai sarebbero presenti in maniera significativa in molti comuni non indicati tra i destinatari”.

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