Il mondo dello spettacolo scende in piazza, il 15 maggio la protesta in Regione

“Siamo in guerra: sono a rischio quasi 2mila posti di lavoro” così Lelio Lecis, vicepresidente dell’Agis, questa mattina durante l’incontro con la stampa richiesto dagli operatori del mondo dello spettacolo. Una situazione di crisi che va avanti da tempo e che oggi è arrivata al capolinea a causa dei continui tagli alle risorse e delle “inadempienze della Regione”. Giovedì 15 maggio, artisti e operatori aderenti all’Agis Sardegna faranno sentire la loro protesta davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, dove dalle ore 11 sarà organizzato un presidio. Ma la protesta in piazza è solo una delle varie forme di contestazione che verranno messe in atto dagli operatori aderenti alla Confederazione degli imprenditori del comparto della musica, teatro, danza, cinema.

Basta con le drastiche riduzioni e i ritardi nell’erogazione dei contributi, il settore sta collassando, chiediamo il rispetto degli impegni e delle delibere già approvate per poter sopravvivere”, ha affermato Massimo Palmas, vicecoordinatore Agis Musica. “Si tratta di una vera e propria emergenza sociale e culturale. I contributi regionali per il 2013 sono arrivati solo in parte, manca il 30% delle anticipazioni e il 30% dei fondi, e ci sono associazioni e compagnie che attendono ancora il saldo del 2012 “. Sul futuro poi, regna la totale incertezza: “sulle risorse per il 2014 non c’é ancora nemmeno la delibera”.

Una crisi che riguarda tutti i settori dello spettacolo in Sardegna: dal cinema alla danza, dal teatro alla musica. Eppure, come sottolineato da Stefano Mancini, presidente dell’Agis, “L’isola ha una produzione di qualità che viene premiata dal pubblico, è infatti una delle Regione in Italia che sbiglietta di più”, nonostante i contributi siano scesi dai 13 milioni del 2006 col governo Soru ai 6 milioni del 2014 con Pigliaru.

“Non vogliamo elemosine – ha commentato Livia Lepri, vice presidente coord. Agis danza – chiediamo solo quello che ci spetta, quello che ha stabilito la legge. Si tratta di applicarla per un settore capace di creare indotto e trainare il turismo.  Così non si può più andare avanti”.

Durante l’assemblea degli operatori, tenutasi subito dopo l’incontro con la stampa, annunciata la volontà di realizzare un Fondo Unico Regionale dello spettacolo. (d.p.)

 

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