meridiana

Meridiana, cassa integrazione e la stampella di Air Italy per uscire dalla crisi

Che fine farà Meridiana? La compagnia aerea sarda  riuscirà a stare sul mercato? Se lo chiedono un po’ tutti, da quando il turnover di amministratori delegati imposto dall’azionista di riferimento, il principe Karim Aga Khan, più che a superare la crisi, pare essere servito a far affondare i conti. Nessuna paura, c’è lo stesso Karim a mettere mano al portafoglio.

E sullo sfondo appare la strategia di sopravvivenza: usare la cassa integrazione come leva finanziaria, un “leverage” a perdere solo per lo Stato che paga, utilizzando nel verso opposto i contratti meno onerosi e la flessibilità di Air Italy per rimanere in gioco. L’equazione non ottimale di ricapitalizzazioni uguale rilancio è stata sonoramente bocciata dal mercato e lo stesso Aga Khan avrebbe deciso di archiviarla uscendo dalla Borsa e cercando un partner commerciale, se non un vero e proprio acquirente.

Ma è tutto vero? Per ora le notizie ufficiali sono quasi nulle e le indiscrezioni frammentarie. Ma Sardinia Post è riuscita ad avere qualche dato in più ed in esclusiva che esce direttamente da una riunione (quasi) riservata che l’amministratore delegato della compagnia, Roberto Scaramella, nei giorni scorsi ha avuto a Gallarate con i dipendenti di Air Italy.

La situazione finanziaria e il nuovo piano industriale 

L’Aga Khan ha abbandonato Piazza Affari ufficialmente giovedì scorso. Non ha versato lacrime e non ne hanno versato gli investitori che più di tre anni fa avevano deciso di puntare sulla compagnia aerea. Il vettore dell’Aga Khan aveva debuttato in Borsa il primo marzo 2010, dopo la fusione con Eurofly: un’azione all’epoca valeva 7,40 euro. Pochi giorni fa, nell’ultima seduta di scambi prima del delisting, un’azione Meridiana sul flottante valeva appena 0,59 euro. Il titolo ha perso oltre il 90% del suo valore in poco più di tre anni.

Un tracollo segnato da un ingresso a Piazza Affari un po’ avventuroso, con l’allora fusione con la compagnia Eurofly, imposto dal management per consentire alla società di raccogliere proprio sul mercato azionario quella capitalizzazione necessaria ad affrontare le sfide del mercato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: soprattutto per responsabilità di scelte aziendali non troppo lungimiranti, Meridiana sarebbe già andata in default se non avesse provveduto il munifico Aga Khan, a colpi di ricapitalizzazioni, a mettere a posto i bilanci: quasi 500 milioni di euro in sette anni. Praticamente un record, con pochi precedenti in giro per l’Europa.

La strategia di Scaramella e il business plan della compagnia

.Nel discorso di Gallarate l’amministratore delegato di Meridiana, Roberto Scaramella, ha annunciato in prima istanza la rinegoziazione di tutti i debiti con i vari fornitori, con la compagnia che è scesa da 144 milioni a poco più di 100 milioni nel monte debiti, con contestuali incontri con le banche creditrici per ridiscutere il piano di rientro da diluire in termini più ampi e con uno spread sugli interessi che deve tenere conto dei passi avanti dell’azienda e della sua solvibilità.

Per quanto riguarda, invece, il piano industriale, Scaramella ha sottolineato come la compagnia vada incontro ad una buona stagione estiva, anche se ad oggi è stata venduta solo una parte della quota disponibile sui voli nel mercato dei tour operator e delle prenotazioni incoming e outgoing, ma resisterebbe un cauto ottimismo. Intanto l’ad ha comunicato ai dipendenti Air Italy come continui il road-show in giro per l’Italia, cavalcando l’anniversario per i 50 anni di Meridiana, e a questi incontri partecipino tour operator ed enti locali.

Il ruolo di Air Italy e le strategie al ribasso su Meridiana

Secondo le indiscrezioni che sono filtrate dalla riunione di Gallarate, Scaramella avrebbe più volte sottolineato come Air Italy rappresenti una delle 10 compagnie più efficienti del mondo e pertanto gli investimenti del gruppo potranno essere focalizzati proprio sulla compagnia che è stata del comandante Giuseppe Gentile, ex ad Meridiana. Giova ricordare che, da un punto di vista commerciale, invece, rimarrebbe solo il brand Meridiana e Air Italy, che secondo questi rumors resterebbe sempre operativa, sarebbe in realtà un marchio che non esiste più.

Uno dei primi effetti di questa politica sarebbe che per il ricambio della flotta si agirebbe con una parziale dismissione delle macchine in quota Meridiana e acquisizione delle nuove in quota Air Italy. Ripetiamo, dal punto di vista operativo dovrebbe rimanere tutto invariato fino al giugno del 2015. Perché? La spiegazione dovrebbe essere quella, appunto, di usare la leva di Air Italy per ridurre il costo del lavoro. Dunque si continuerà a procedere con due distinti COA (Certificato di operatore aereo) che l’Enac concede alle compagnie aeree, attestando come il vettore sia in possesso della capacità professionale e dell’organizzazione aziendale necessarie ad assicurare l’esercizio dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza.

Il nodo contratti e la cassa integrazione

Sulla base di queste premesse, la strategia prevede la rimodulazione del contratto dei lavoratori di Meridiana verso il basso. Un taglio del costo del lavoro da lacrime e sangue i cui semplici annunci avevano già avvelenato i rapporti sindacali tra la compagnia e i lavoratori, con tre amministratori delegati (Rossi, Chieli e Gentile) chiamati in epoche diverse per portare sostanzialmente a casa quel risultato, ma che per motivi diversi e in stagioni molto differenti sul piano reddituale e patrimoniale della compagnia hanno sostanzialmente fallito.

Poi c’è il nodo della cassa integrazione. Sulla base dello stesso criterio il 50% dei piloti potrebbe restare a casa e di questi i 2/3 dovrebbero essere proprio quelli in organico in Meridiana, che potrebbero essere messi in mobilità. In questo senso il ruolo operativo dell’ex Air Italy verrebbe confermato dall’apertura in autunno di due basi dedicate a Olbia e Cagliari. Conferme invece arrivano per quanto riguarda il già annunciato smantellamento della base di Malpensa, mentre si prevedono tempi grigi per Meridiana Maintenence, dal momento che parte della manutenzione dovrebbe essere terziarizzata ricorrendo ad accordi economicamente vantaggiosi con altri player internazionali.

Giacomo Legato

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share