LA MOSTRA. Falcone e Borsellino 30 anni fa all’Asinara per il maxi-processo

Nell’agosto del 1985 i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si rifugiarono all’Asinara per scrivere in tutta sicurezza nell’allora “isola supercarcere“, l’istruttoria per il maxi processo alla mafia che si aprì l’anno seguente. Oggi a trent’anni di distanza il sodalizio umano e professionale dei due magistrati rivive in una mostra, allestita nell’ex bunker di Cala d’Oliva e aperta tutti i giorni fino a settembre dalle 10.30 alle 18. Assieme alla mostra sui due giudici, sono visitabili anche le mostre esplicative sull’associazione Libera e sui beni confiscati alla criminalità organizzata. Le esposizioni rientrano nell’ambito delle iniziative legate ai campi estivi di formazione del volontariato, promossi in queste settimane dal centro di servizio di volontariato Sardegna Solidale e da Libera Sardegna, e che andranno avanti fino al prossimo 15 settembre. Fino a lunedì prossimo 15 volontari del presidio Libera di Cagliari “Emanuela Loi”, delle associazioni Anpas e “La Strada”, della Misericordia di Senorbì e dell’Azione Cattolica di Selargius, si alterneranno nello svolgimento delle attività previste presso il bunker di Cala d’Oliva e dedicheranno parte della giornata alla formazione su solidarietà, legalità, giustizia sociale, oltre che accompagnare i visitatori alla scoperta dell’ex bunker, voluto dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa per contrastare terrorismo e criminalità organizzata.

A ridosso della cella in cui fu rinchiuso dopo la cattura il “capo dei capi” Totò Riina, sono state inoltre collocate una ventina di sagome di altrettante vittime innocenti di mafia. Figure particolarmente significative, come Emanuele Nortarbartolo (prima vittima di mafia, ucciso oltre un secolo fa), Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, don Dino Puglisi e don Peppe Diana, Emanuela Loi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share