Per aumentare la competitività delle imprese sarde nei mercati internazionali e aiutarle a investire e innovare, la Giunta regionale mette a disposizione per il 2015 229 milioni di euro (77,1% fondi europei, 22,5% regionali e 0,4% nazionali) dei complessivi 724,4 milioni previsti nella programmazione unitaria. La maggior parte delle risorse è destinata al sostegno alle imprese, reti di imprese (148,5 mln) e al sistema per lo sviluppo tecnologico e dell’innovazione (36,7 mln).
I settori. Contributi anche per il turismo sostenibile (19,5 mln), per le start up creative (13 mln) e per l’internazionalizzazione e attrazione degli investimenti (11,3 mln). Oggi la presentazione del terzo programma di intervento, dopo quelli legati all’istruzione e del lavoro, da parte del governatore Francesco Pigliaru e degli assessori competenti. “Dobbiamo aprire la Sardegna agli investimenti e vogliamo far crescere i nostri giovani preparando management di qualità all’interno delle imprese – ha spiegato il presidente – c’è la necessità di crescere, perchè il settore produttivo deve essere pronto a parlare con il mondo e avere un ordine di grandezza importante: o cresce l’impresa o si fa rete d’impresa. Non si può andare in Cina essendo piccolissimi – ha chiarito – questa è la nostra risposta a quelli che riteniamo siano i problemi fondamentali per fare un salto di sviluppo”. Secondo l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, “al centro del programma, come promesso in campagna elettorale, ci sono le imprese, la loro competitività ed efficienza. Si tratta di dare una svolta importante alle aziende per fare investimenti e innovazione tecnologica e riprendere un cammino che la crisi di questi anni ha interrotto. I bandi saranno semplici e i primi saranno pubblicati entro un mese – ha annunciato – una cosa deve essere chiara: se gestissimo questi bandi come è stato fatto nel passato andremo incontro al fallimento”. L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha sottolineato il lavoro fatto per accompagnare le imprese, mentre l’assessore Morandi ha ricordato l’importanza della “logica multisettoriale che non schiaccia i singoli settori, ma dà pari dignità a tutte le imprese”.
