Giro del mondo in solitaria a vela, la barca di Mura nella notte urta un oggetto

Intorno alle 22 di ieri, mentre navigava a velocità sostenuta (circa 13 nodi) nell’Oceano Indiano, a sud ovest del Madagascar, ‘Italia’, il Class 40 di Gaetano Mura, che sta tentando di stabilire un nuovo record nella circumnavigazione del globo a vela in solitario e senza soste, ha urtato un oggetto flottante non identificato, che ha colpito i due timoni, in quel momento entrambi abbassati. Assistito dal team, alle 22,30, Mura ha deciso di strambare per dirigersi verso nord alla ricerca di condizioni meteo marine più favorevoli, quindi verificare l’entità dei danni. Non ci sarebbero vie d’acqua, ossia falle o infiltrazioni importanti, un pericolo sempre in agguato quando si urtano oggetti in mare.
La barca è quindi al sicuro, l’oceanracer sta bene. ‘Italia’ in questo momento è esposta a 25-30 nodi di vento, il mare è mosso e la temperatura dell’acqua di 3,5 gradi centigradi. Mura è in contatto con il team di terra e in particolare con il cantiere. Ha inviato dei video via satellite per permettere al team e ai tecnici di esaminare al meglio la situazione. Appena sarà possibile fare un’esatta stima dell’entità del danno, verificando se riguarda uno o entrambi i timoni, si valuterà se effettuare una riparazione affidabile in modo da consentire a ‘Italia’ e a Mura di proseguire la navigazione, che comprende ancora due terzi dell’Oceano Indiano, il Pacifico, il passaggio di Capo Horn, quindi la risalita dell’Atlantico.

“Ieri alle 23 circa stavamo navigando con 30-35 nodi di vento sui 13-15 nodi di velocità – le prime parole del velista sardo, dopo l’incidente -. Mi ero appena messo a riposare quando ho sentito una botta forte sullo scafo e subito a poppa. Un rumore anomalo. Sono uscito e, sebbene ci fosse un po’ di luna, non sono riuscito a vedere alcun oggetto in mare. Il timone di sinistra, che era in acqua, era stato sollevato dall’urto con qualcosa galleggiante che deve aver colpito anche il timone di dritta. La barca non è partita in straorza (a causa del sollevamento del timone, in questi casi, l’imbarcazione tende automaticamente a portarsi verso la direzione da cui proviene il vento), perché eravamo molto piatti e sono riuscito subito a prendere il controllo, afferrando la barra del timone”.
“Ho riabbassato il timone che sembrava integro – ha proseguito Mura -. Ma i timoni fanno entrambi un gran rumore
come fossero disassati e hanno gioco nella loro sede, specie il sinistro. A una prima ispezione, lo scafo sembra non aver subito danni seri. Adesso, però, è necessario un controllo accurato e una riparazione che garantisca la navigazione in sicurezza. Rimane molta strada da fare e in acque tutt’altro che tranquille. Quindi, la sicurezza viene prima di tutto. Dopo un rapido consulto col team e con Andrea Boscolo, consulente meteo, ho strambato e faccio rotta verso nord, per cercare acque più tranquille dove poter controllare accuratamente e programmare un
intervento”. “Al momento, su questo bordo e con mure a sinistra – ha concluso – il timone più colpito è fuori dall’acqua, navigo in sicurezza. Sto bene, la situazione è sotto controllo e non ci sono pericoli per la navigazione. Sono ottimista, spero si possa affrontare in maniera risolutiva ogni problema. Ce la metterò tutta per proseguire la navigazione”.

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