L’idea di imballare uno dei Giganti e spedirlo nei grandi saloni del Quirinale, tra lampadari di Murano e stucchi napoleonici, non piace neanche agli addetti ai lavori: si sono appena affievolite le polemiche sulla divisione delle statue tra i musei di Cagliari e Cabras, e oggi già si parla di un ulteriore smembramento con un pezzo della collezione addirittura fuori dall’isola.
“Se proprio si dovessero reperire ulteriori fondi per le statue dei Giganti – sottolinea Emanuela Atzeni, archeologa – sarebbe più corretto destinarli al proseguo della ricerca sul sito di Monti Prama o al museo di Cabras in modo da rendere concreto un progetto unitario di valorizzazione delle statue e del sito nel suo complesso”.
Inopportuna la scelta di spostare le statue anche per ragioni scientifiche: Monti Prama è ancora tutto da scoprire e sul senso di queste sculture si sa troppo poco per pensare di spedirle in giro per il mondo: “Il patrimonio archeologico, una volta messo in sicurezza e consolidato nella museologia, può girare in esposizioni al di fuori dalla propria sede – commenta un altro archeologo, Marcello Madau – E’ in genere un fatto eccezionale, e potente. Meglio quando è consolidato il messaggio della ricerca, ma per Monti Prama siamo ben lontani da questa soglia. Il refrain è lo stesso che abbiamo già sentito, con tante proposte che negli anni scorsi volevano le statue all’Expò di Pechino, poi in quella a Yeosu, in Corea del Sud; si parlò anche di Londra e del G8 di La Maddalena. Ma l’idea dell’Expò, e del suo non virtuoso contesto, è dura a morire tanto che è stata proposta di recente anche dall’onorevole Vargiu che parlava di brand nuragico. Mentre non si è fatto neppure a tempo a stampare la brochure per le grigie mostre museali, il sistema informativo e promozionale appare francamente debole, ecco i ‘giganti’ di nuovo tirati per il …gonnellino. Va bene per gli scavi, ma sarebbe meglio che la sottosegretaria Barracciu si impegnasse per il nuovo museo di Cabras, e magari per la riunificazione delle statue. Però vuoi mettere il Quirinale? Magari le statue vicino ai corazzieri?”.
Per Madau la promozione può passare anche per altri canali: “Se si vuole promuovere la Sardegna a tale livello, si mandi al Quirinale qualche copia realizzata tramite laser-scanner, possibile con grande qualità non invasiva: il CRS4 su Monte Prama è già operativo. Accompagnate dall’invito a recarsi in Sardegna per vedere tutto il complesso archeologico, il Sinis e il resto dell’ìsola. Magari con tariffe promozionali sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica”.
F.M.