Eliseo Musica, sotto i riflettori il piano della De Stefani e la pittura pazza di Fois

Apertura d’eccezione per la VI edizione della rassegna concertistica Eliseo Musica di Nuoro: giovedì 6 marzo, al teatro Eliseo (ore 21), un attesissimo concerto che vedrà sul palco la giovane promessa veneta Arianna De Stefani, con un repertorio impegnativo che comprende, Beethoven, Chopin, Liszt e Debussy.

La mattina del giovedì è prevista una lezione-concerto presso l’auditorium del Liceo Satta con gli alunni del corso musicale, mentre alle 19, negli spazi del foyer del teatro, si terrà l’inaugurazione della mostra dell’artista nuorese Mario Fois.

Nata nel 1998 a S. Donà di Piave, Arianna De Stefani a soli 14 anni, si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti , la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo sotto la guida di Daniela Vidali, già insegnante di Gloria Campaner acclamata concertista internazionale, con cui ha studiato dall’età di 5 anni, e di Pietro De Maria, maestro con il quale continua a studiare presso l’Accademia di perfezionamento di Pinerolo. Oltre al premio “Alfredo Casella” ha partecipato al prestigioso concorso Premio Venezia 2013 riservato ai migliori diplomati d’Italia e come solista ha tenuto concerti a S. Donà di Piave “Pomeriggio con Chopin”, a Castello di Godego, a Ceggia presso la villa “Loredan Franchin”, a Treviso, a Bardonecchia, al teatro Kolbe di Mestre, all’ Accademia dei Concordi di Rovigo, a Mogliano Veneto, a Prato e a Musile di Piave. A 13 anni ha debuttato con l’orchestra del Veneto Orientale diretta dal maestro Dino Doni eseguendo il concerto n° 1 op. 15 di Beethoven.

Programma
Beethoven: sonata op.81a “Les adieux”
Chopin:  andante spianato e grande polonaise brillante op.22
Chopin: notturno op.27 n.2
Liszt: sonata in si minore

Mario Fois, secondo le parole del curatore Crobu, è invece “un pazzo del colore, un serial killer della forma, un attentatore della figura. A livello di pittore è astratto. Una specie di Pollock. Del maestro americano analizza frammenti di pittura e li ingrandisce, li esaspera, li allarga. E contemporaneamente li riduce, cioè toglie alla composizione e aggiunge alla tecnica. Plastifica, mummifica, marmorizza, invetria, pietrifica, cristallizza, ambra. Niente realtà niente luce. La pittura di Fois non nasce nei grandi spazi americani, negli open space, ma in totale mancanza di aria e di luce al chiuso in un bunker nelle viscere di Nuoro, dove si arriva attraverso un labirinto di cemento armato e mattoni”.

 

 

 

 

 

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