E.On, i lavoratori riprendono gli scioperi. Avvocati preparano una class-action

A Fiume Santo riprendono oggi, alle 23, gli scioperi a schacchiera proclamati dai sindacati Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, dei lavoratori della centrale E.On. Dureranno fino al 19 marzo. Come comunicato dalle sigle,  il personale dei reparti di manutenzione, uffici e unità di staff si asterrà, inoltre, dalle prestazioni straordinarie dal 18 marzo al 16 aprile.

Intanto stasera gli operai saranno ospiti della Dinamo in occasione dell’incontro di pallacanestro che si tiene a Sassari contro il Varese: i lavoratori condivideranno con il pubblico le difficoltà causate negli ultimi mesi dalle scelte dell’azienda.

“Nonostante gli eccellenti risultati economici ottenuti dalla Centrale di Fiume Santo – hanno sottolineato i sindacati – il territorio si trova alle prese con una nuova emergenza occupazionale a cui si aggiunge l’emergenza energetica. La dimensione di questa vertenza assume connotati allarmanti, non solo relativamente ai lavoratori interni e a quelli dell’indotto. Riguarda famiglie, imprese, amministrazioni e cittadini, tutto il territorio del nord Sardegna, provocando danni inestimabili per l’intera regione, falcidiata in ogni settore dai costi dell’energia. L’oggetto in discussione fra azienda e lavoratori, resta l’inaccettabilità del gesto che vede E.On proseguire nel fare utile, speculando con il fotovoltaico, cancellando il progetto di riconversione dei gruppi 1 e 2 e contestualmente proponendo 120 licenziamenti. Per questo le Organizzazioni sindacali hanno proclamato nuove azioni di lotta, sciopero ed iniziative, che vedranno manifestare tutti i lavoratori di Fiume Santo, contro i tradimenti della multinazionale tedesca”.

Anche il presidente della Dinamo, Stefano Sardara, si è schierato a fianco del sindaco di Sassari Ganau che un mese fa si era detto pronto a emettere l’ordinanza per fermare i gruppi 1 e 2 di Fiume Santo perché ritenuti fuori legge, e deciso ad andare sino in fondo, anche di fronte al Tar.

Sardara è andato oltre proponendo anche una class action: “I nostri avvocati stanno preparando le carte. Chi non è integrato nel territorio e ritiene solo di doverlo sfruttare per propri fini può andarsene immediatamente”.

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