Cagliari, tra un anno il voto. Zedda, il centrodestra e l’incognita a 5 Stelle

La griglia dei candidati a sindaco è ancora ufficialmente vuota, quando mancano undici mesi alle elezioni. È questa l’unica certezza (anche un po’ scontata visti i tempi della politica) sulle Amministrative di Cagliari, già ricche invece di indiscrezioni.

Cominciando dal centrosinistra, al governo della città dal 2010 dopo vent’anni ininterrotti di An, Forza Italia e Pdl, la ricandidatura di Massimo Zedda viene data per probabile, ma non ancora certa. Il sindaco vendoliano potrebbe addirittura passare nuovamente per le primarie. Di sicuro dovrà superare l’esame di valutazione al quale lo sottoporranno i partiti della coalizione.

Stando alle indiscrezioni che filtrano dal Municipio di via Roma, Zedda sta andando benissimo con le opere pubbliche, ma in maggioranza  chiedono un check sulle politiche sociali e nella gestione delle politiche culturali, temi rispetto ai quali non si sarebbe compiuto quel salto auspicato nel programma elettorale. E se Zedda deve guardarsi dai suoi stessi alleati, nemmeno sul fronte del centrodestra si muovono coi ramoscelli d’ulivo in mano. È almeno decennale la battaglia tra Giuseppe Farris e Piergiorgio Massidda, ovvero il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale e l’ex senatore nonché ex presidente dell’Autorità portuale, rimosso dalla Cassazione per mancanza di titoli.

A Farris non dispiacerebbe fare il sindaco, ma l’azzurro chiede le primarie che, invece, non piacciono a Massidda, a sua volta in campagna elettorale da mesi, come non fanno mistero nel suo entourage. Tuttavia, ufficialmente, è solo militanza per la città.

Nel centrodestra le primarie le sollecita pure Giandomenico Sabiu che ha già preparato una pagina Facebook e un sito Internet (Cagliari 2016) proprio in vista del voto del prossimo anno.

Insomma, un quadro fluido coi competitor ancora lontani dall’entrare in campagna elettorale. Anche perché, al netto dei due schieramenti tradizionali, l’incognita maggiore fa il paio coi grillini. In questa ultima tornata elettorale i numeri hanno dimostrato che l’M5S ha perso voti come il Pd. Ma per la prima volta dalla sua nascita, nel 2009, risulta essere radicato anche a livello locale. E potrebbe riservare qualche sorpresa.

Alessandra Carta

 

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