Cagliari capitale europea della cultura nel 2019: la sfida è ufficialmente partita

Un percorso di trasformazione lungo cinque anni. Questo il cammino intrapreso da Cagliari e su cui la città intende fondare la sua idea di candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. A presentare le linee programmatiche di una sfida che vede coinvolta Cagliari assieme ad altre 21 città italiane tra cui Matera e Perugia, sono stati l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, quello al turismo Barbara Argiolas ed Enrica Puggioni, assessore alla cultura. Tutti e tre concordi nel dichiarare “che a prescindere dagli esiti della candidatura, questa avventura segnerà profondamente il futuro e la costruzione della nuova Cagliari del domani”. Un percorso “che non intende essere calato dall’alto, bensì vissuto come il risultato di un lavoro di rete, che si arricchirà in particolare con la partecipazione di enti, associazioni, cittadini”.

Gli obiettivi che l’amministrazione si è data sono sintetizzabili in sei punti: riscrittura del territorio su base culturale; trasformazione della città in un grande laboratorio di sperimentazione dei linguaggi dell’arte, della scienza e della tecnologia; partecipazione attiva della cittadinanza; innalzamento della qualità artistica e culturale; aumento dei collegamenti culturali e strutturali tra Cagliari e l’Europa; messa in rete dei saperi.

“Ovviamente una pre-candidatura è ben differente da una candidatura -ha commentato Francesca Traclò, direttore della Fondazione Rosselli e tra i protagonisti dei lavori assieme a Renato Quaglia, per otto anni direttore della Biennale Venezia. “Quello che da subito bisogna dare è un segno di concretezza, perché la gente è stanca di parole”. Davanti a una platea fatta di sindaci e presidenti di enti (sono una cinquantina i partner coinvolti nella sfida) si è parlato di riscrittura del territorio, di rigenerazione urbana che si traduce in qualità della vita. Si è parlato soprattutto di residenze d’artista, meglio, di EuCho (European Culture Home) ovvero “botteghe” di creazione culturale condivise e coabitate dalle maggior istituzioni culturali europee.

Secondo gli ideatori del progetto ogni anno a Cagliari verranno chiamati a partecipare un centinaio di artisti (ma anche scienziati, urbanisti, paesaggisti) che opereranno nel territorio per 12 mesi in qualità di autori e/o uditori, in un percorso formativo teso a diffondere idee, conoscenze, saperi. Una sorta di narrazione annuale permanente che vedrà il completamento dei lavori proprio nel 2019. Sarà grazie a queste “botteghe” che la città si trasformerà in palcoscenico, museo, galleria, cinema, libro a cielo aperto, permettendo l’accesso ai nuovi paesaggi immaginari a tutti i cittadini europei.

Donatella Percivale

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share