APPROFONDIMENTO/1. Il caso Suber Service

Il giochino è semplice, il finale presumibile. E ai contribuenti non riserva niente di buono.

Dopo Antonio Monni, già condannato per danno erariale nei confronti della Regione eppure nominato pochi giorni fa manager di Laore, ora è il turno di Francesco Baule, sindaco di Ploaghe in quota Udc.

Condannato dalla Corte dei conti a pagare poco meno di 90mila europoi ridotti a 22mila – per il danno erariale causato alla Regione dalla ‘scatola vuota’ Suber service quando fino a pochi anni fa era il numero uno della Stazione sperimentale del sughero, pochi mesi fa Baule è stato nominato presidente della Fondazione San Giovanni Battista. E ora gestisce 25 milioni di euro. Pubblici.

La storia.

Mettiamola in questi termini: abbiamo una società che movimenta milioni e milioni. Pubblici.

Negli ultimi anni però le cose non vanno per il verso giusto e il deficit raggiunge una quota record: 25 milioni di euro. Sempre pubblici. La posta in gioco – dice l’altro piatto della bilancia, quello delle buste paga – è pesante: se la società dovesse chiudere i battenti sarebbero spazzati via 200 posti di lavoro e circa 450 prestazioni sanitarie giornaliere.

Siamo a Ploaghe, nel sassarese. E parliamo di un ospedale. Un ‘Ipab’, per la precisione: Istituto pubblico di assistenza e beneficenza. Storicamente, si parla di strutture nate con l’obiettivo di offrire un aiuto ai meno abbienti e garantire un supporto socio-sanitario al territorio.

L’Ipab in questione è il San Giovanni Battista, gestito dall’omonima Fondazione che fa capo alla Regione. E La Regione, nonostante il milionario buco di bilancio maturato negli ultimi anni, intende salvarlo. A tutti i costi. E non è una frase fatta: si parla di 25 milioni, appunto.

Riportare i conti in ordine significa come minimo esautorare i vecchi amministratori – se non responsabili quantomeno in difficoltà nell’arginare la corsa verso il baratro economico – e ricominciare daccapo, nominando ai vertici della Fondazione persone capaci. Un passaggio semplice semplice, insomma.

Pausa: due conti.

Ipotizziamo per un attimo di poter decidere chi piazzare al vertice di una società che ‘vanta’ un debito di 25 milioni. Prima di assumere una decisione, un piccolo aiutino: vediamo alcuni dati. Negli ultimi anni la struttura è stata commissariata dalla Regione e il deficit milionario è così ripartito: 19 milioni spettano all’Inps, 1,5 ai dipendenti, 1 tondo tondo ai fornitori e il resto (3,5 milioni) alle banche.

La logica finisce dove iniziano le poltrone.

Una situazione indubbiamente difficile. Che di certo non sarà ereditata dal nuovo amministratore: con la manovra finanziaria del 2012, Mamma Regione ha risolto tutto. A quanto ammontano i debiti? Bene: paghiamo noi. E dalle casse pubbliche partono 25 milioni di euro.

Per il nuovo amministratore, una Pasqua: del vergognoso deficit milionario si fa tabula rasa. Ci si mette una pietra sopra e addio:  nuovo giro nuova corsa. Tanto si parla di soldi pubblici.

Rimane un quesito. Meglio: una poltrona libera. Per risolvere l’arcano, a dispetto di chi taccia i politici di scarsa produttività, la giunta regionale presieduta da Ugo Cappellacci si riunisce addirittura il 7 agosto scorso e su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, nomina al vertice della Fondazione Francesco Baule.

APPROFONDIMENTO/2. Il caso Suber Service  (Continua a leggere)

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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