“Ananti de sa Ziminera”, con Max e Jukka è tempo di “Spartiti”

Uno dei momenti più sentiti e particolari di “Ananti de sa Ziminera 2014” sarà quello di stasera che vedrà l’incrocio tra testi letterari e suoni presentato a Bauladu da Max Collini (Offlaga Disco Pax, nella foto) e Jukka Reverberi (Giardini di Mirò), i quali coniugano l’anarchia vocale ed espositiva dell’uno con i preziosi e dilatati tappeti sonori dell’altro. Jukka e Max si sono incontrati tante volte: in una canzone, in una sezione (del PCI) e infine sopra e sotto a tanti palchi in giro per l’Italia. “Spartiti” è il loro nuovo luogo di ritrovo, che ha preso vita di recente, alla fine del 2013. Dopo essersi studiati a lungo, grazie alla collaborazione nata diversi anni fa con l’esperienza in duo delle “Letture emiliane”, i due si ritrovano per strutturare un nuovo percorso assieme dove volgersi verso lo sviluppo di suoni e contenuti maggiormente personali rispetto al passato. Insieme hanno dato vita a un nuovo progetto che definiscono “uno spettacolo di droni, letture, suoni e narrazioni”.

Un nome, quello di “Spartiti”, che è stato scelto per la sua polisemia, nel senso sia di musica scritta, sia di s/partiti, ovvero la voglia di Max e Jukka di spartire, condividere un percorso, un suono, un testo, un ambiente. Il frontman degli OfflagaDiscoPax, in arrivo in Sardegna, ha voluto così spiegare meglio le origini di questo incontro e dare una linea ben definita su quello che sarà il concerto che proporranno a Bauladu sabato notte nell’ intima atmosfera della casa Zoccheddu – Erdas per il dopofestival d’autore di Ananti de sa Ziminera.

 

Arrivate a Bauladu con il concerto sonoro “Spartiti”. Di cosa si tratta?

“Spartiti” è un progetto che stiamo portando avanti da qualche mese con Jukka dei Giardini di Mirò, una idea che è nata grazie alla nostra amicizia e che mette dentro tutto quello che ci piace. In questi anni abbiamo spesso sperimentato nuova musica, ci siamo ritrovati a parlare delle nostre passioni e dei testi che stavo scrivendo, meno legati alla forma canzone e più alla letteratura contemporanea, che è un po’ il riassunto di ciò che leggo al pubblico, ovvero autori come possono essere Pier Vittorio Tondelli, Simona Vinci, Paolo Nori, Gianluca Morozzi. E, assieme a questi autori, ci sono dei pezzi inediti scritti di mio pugno che riflettono la mia emilianità e che allarga le maglie piuttosto circoscritte di una canzone, permettendomi di spaziare nei racconti e nelle storie. Perciò in questo concerto che sarebbe un reading – anche se la parola non mi piace ma di questo si tratta – ci sono io che leggo e recito e do una mia visione dei testi cercando di entrare in contatto emotivo col pubblico e Jukka che con i suoi strumenti sperimenta linee sonore nuove, legate anche alla sua esperienza nei Giardini ma con un approccio diverso.

 

Qual è il contatto che avete avuto col pubblico? Come reagisce?

Di solito chi viene a vedere questo concerto sono miei e nostri fan, persone che ci conoscono per via dei nostri lavori con gli Offlaga o con i Giardini, e che quindi entrano subito nel mood giusto per apprezzare il progetto e seguirci. Poi ci sono i curiosi, quelli che si avvicinano più a questo tipo di evento e che entrano in contatto con noi in maniera meravigliosa. Alla fine dell’ora e venti, dell’ora e quindici che siamo davanti loro se vedo che tutti rimangono sulla sedia vuol dire che siamo riusciti a creare quell’impatto giusto e che il pubblico ha capito quello che abbiamo presentato. Questo è successo in tutte le tappe che abbiamo avuto e quindi quel dialogo intimo, emotivo che cerco di trasmettere con i testi e Jukka con la musica è arrivato a chi ci ascolta. Devo dire la verità, mi aspettavo che qualcuno ci chiedesse qualche pezzo nostro, questo non è successo, perciò vuol dire che questo progetto riesce ad avere un apprezzamento a sé che si discosta dai nostri lavori principali.

 

Come pensate di trovarvi nel contesto di “Ananti de sa Ziminera” e come ti sei trovato di solito in Sardegna?

In Sardegna sono venuto a suonare poche volte, ma ogni qual volta il calore dei fan è stato davvero forte. Ricordo un concerto al Poetto di Cagliari dove non si vedeva fine per quanta gente c’era a vederci. Mi dispiace non esserci venuto di più ma sono conscio del fatto che spesso si tende a preferire il concerto di un gruppo top piuttosto che dei gruppi del circuito indie che magari portano meno pubblico e per cui il sostegno economico e culturale da parte delle istituzioni può essere inferiore se non nullo. Il nostro concerto ha un indirizzo preciso che ho detto prima, quindi credo che ci troveremo bene a Bauladu, che entreremo ben in contatto col pubblico.

 

Simone Spada

 

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share