Amianto, assemblea a Ottana: “Subito tutele e diritti per ex lavoratori sardi”

In centinaia si sono ritrovati a Ottana all’assemblea straordinaria per fare il punto sulla battaglia iniziata un anno fa per il riconoscimento dei diritti per le malattie legate all’amianto. Dipendenti ed ex lavoratori dell’area industriale ex Enichem, assistiti nella lotta dall’Associazione nazionale esposti amianto (Aiea) hanno discusso su un primo risultato ottenuto pochi giorni fa: con un emendamento alla legge di Stabilità, presentato dal deputato Michele Piras (Sinistra Italiana), sono stati destinati 50 milioni ai lavoratori sardi esposti all’amianto.

“È un primo importante passo – ha spiegato il deputato -. L’emendamento riconosce la pensione di inabilità ai lavoratori esposti all’amianto e riapre i termini per il 2017 e nel 2018 per le richieste all’Inail di coloro che abbiano contratto malattie absesto correlate. È un atto che rende parziale giustizia a chi ha tanto sofferto per aver respirato veleni nel posto di lavoro”.

“C’è ancora tanto da fare – ha sottolineato Piras – per vedere riconosciuti gli altri diritti come indennizzi, trattamenti sanitari gratuiti e prevenzione, che i lavoratori e i loro eredi giustamente rivendicano”.

“Non si capisce perché i sardi che hanno lavorato nelle stesse fabbriche con la stessa esposizione all’amianto di altri lavoratori italiani – ha detto la presidente nazionale dell’Aiea, Maura Crudeli – siano stati finora discriminati sul piano dei diritti. Noi andremo avanti nella nostra battaglia che abbiamo intrapreso anche di fronte ai giudici”. La presidente regionale Aiea, Sabina Contu, ha ribadito: “E’ una prima anche se parziale vittoria. Continueremo a stare a fianco dei lavoratori e chiederemo all’assessore della Sanità Luigi Arru di avviare un’indagine epidemiologica per capire qual è l’incidenza delle malattie legate all’amianto nelle zone industriali; chiederemo che vengano inserite per i benefici di legge altre malattie legate all’esposizione di amianto, oltre al carcinoma polmonare, all’asbetosi e al mesotelioma pleurico, già riconosciute. Abbiamo bisogno della collaborazione dei sindaci delle zone per le bonifiche nelle zone industriali”.

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