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Alcoa, cauto ottimismo dopo il vertice col Mise. Attesa per la firma

Una grande assemblea partecipata quella di questa mattina all’Alcoa di Portovesme, un’assemblea delle “grandi occasioni”, alla presenza della quasi totalità dei dipendenti della fabbrica e dell’indotto. Le comunicazioni che la RSU, assieme ai segretari territoriali di categoria, dovevano fare ai colleghi erano molto attese all’indomani dell’incontro col Ministero dello Sviluppo Economico, dove il Sottosegretario Claudio De Vincenti ha illustrato ai sindacati e alle parti sociali presenti lo stato dell’arte sulla delicata vertenza per la cessione della fabbrica di alluminio da parte di Alcoa al gruppo svizzero Klesch.

Ai sindacati, De Vincenti ha comunicato che non vuole avventurarsi in previsioni certe ma che una soluzione positiva della vertenza potrebbe essere molto vicina ed ha fissato un nuovo incontro nella seconda metà di aprile nel quale, è presumibile, potranno già esserci notizie importanti per una definizione della compravendita dell’azienda.

La diffidenza è comunque stato lo stato d’animo generale fra gli operai, considerando le precedenti manifestazioni d’interesse di alcune multinazionali che si sono risolte con un nulla di fatto.

“La situazione è molto seria -ha detto Rino Barca segretario CISL- perché la trattativa, ci tengo a precisarlo, non è ancora conclusa. Alcuni scogli sono praticamente superati, come quello dell’energia, ma ce ne sono ancora degli altri da definire. La nostra è una corsa contro il tempo che gioca contro: lo stabilimento deve essere riavviato nel più breve tempo possibile per poter mantenere i requisiti di competitività sul mercato”.

L’intervento di Alberto Pili, operaio di Sala Elettrolisi, nonché assessore provinciale, va oltre: “ Il mercato dell’alluminio è stagnante, il prezzo stenta a risalire, quindi le aziende sono molto caute negli investimenti perché senza profitto non ci possono essere aziende che producono, ecco perché da parte nostra ci deve essere un segnale forte e chiaro di riavvio dello stabilimento”.

“L’assenza del Presidente Cappellacci all’incontro di ieri a Roma è stata a mio avviso grave – ha detto invece Daniela Piras, segretaria della Uilm – dimostrando forse che la vertenza Alcoa non riveste la giusta importanza nell’agenda dei suoi impegni”.

E’ stata anche rimarcata la grave situazione delle imprese dell’indotto che stanno ancora combattendo contro una macchina burocratica che impedisce di ottenere i sostegni sociali già concessi. Ancora oggi molti operai non hanno ricevuto alcun riconoscimento del loro stato di disoccupazione, cassa integrazione o mobilità. E’ stato anche rimarcato come il cambio di ben sei assessori alla guida dell’Assessorato regionale al Lavoro in quattro anni di Giunta abbia solo creato ritardi e problemi nella risoluzione delle tante vertenze aperte. A questo proposito è stato anche comunicato che mercoledì prossimo si terrà un altro importante incontro, questa volta al Ministero del Lavoro, dove si parlerà dell’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali che stenta a partire e dove finalmente si presenterà la famosa “cabina di regia” del Piano Sulcis, supportata da Invitalia, l’agenzia governativa per le zone in crisi, dove forse si incomincerà a capire in quale direzione si vuole portare lo sviluppo economico del Sulcis.

Carlo Martinelli

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