La “nuova ipotesi” è stata lanciata mentre era in atto la rivolta dei “piccoli” contro i “grandi” contro le “soglie di sbarramento” che Pdl e Pd intendevano inserire nella nuova legge elettorale. Soglie così elevate rendere impossibile l’ingresso nell’assemblea regionale di partiti quali i Rossomori e l’Italia dei Valori e di mettere a rischio addirittura la rappresentanza di Sinistra, ecologia e libertà.
L’ipotesi era quella di stabilire uno sbarramento del 5 per cento per i partiti che si presentano da soli, e del 3 per quelli che si presentano all’interno di un’alleanza più vasta. La rivolta è stata immediata. I Rossomori hanno annunciato che se le cose fossero andate avanti così avrebbero abbandonato l’alleanza del centrosinistra e hanno ottenuto una quasi immediata dissociazione del Partito democratico che pure, nel febbraio scorso, aveva presentato assieme al Pdl un emendamento volto a fissare uno sbarramento del 3 per cento. Poi anche il Pdl – evidentemente allarmato dal malumore dei suoi alleati “piccoli” – ha fatto marcia indietro. Ed è scaturita la “nuova ipotesi”.
Consiste in questo: eliminare la soglia di sbarramento per i partiti e stabilirne una molto alta per le coalizioni: il 12 o addirittura il 15 per cento. A quanto pare l’idea piace un po’ a tutte le forze politiche presenti in Consiglio. A quelle grandi che guidano le coalizioni e a quelle piccole che ne fanno parte e sono destinate a rientrarvi in qualche modo. Tutte in pratica, con pochissime eccezioni individuali (il consigliere Claudia Zuncheddu, uscita dai Rossomori) comunque da verificare.
Il fatto è che uno sbarramento così elevato per le coalizioni, mentre garantirebbe quelle già esistenti, colpirebbe pesantemente quelle potenzialmente in via di costituzione. E pare pensato apposta per frenare la possibilità che i movimenti ambientalisti, i circoli e i partiti dell’area indipendentista, trovino un accordo. Chi glielo fa fare a un partito del 2 per cento (che con la nuova legge che si sta prefigurando potrebbe entrare in Consiglio) di entrare in una coalizione che rischierebbe seriamente di non avere rappresentanti?
Non è necessario Sherlock Holmes per capire che la “nuova ipotesi” di legge elettorale è la risposta delle forze politiche esistenti al nuovo scenario che si è profilato nelle ultime settimane con la notizia di una possibile candidatura della scrittrice Michela Murgia come leader di un terzo polo che unirebbe i Comitati, ProgReS e altre organizzazioni indipendentiste. Insomma, una piccola idea che nasce da una grande paura.
G.M.B