Sindaci per Zedda, in due si tirano fuori: una spiegazione (doverosa) ai lettori

Sardinia Post ha pubblicato ieri la lista dei 130 sindaci che sostengono la candidatura di Massimo Zedda. Era il 4 ottobre scorso quando il nostro giornale è stato il primo a dare la notizia sul movimento spontaneo delle fasce tricolori che sollecitava l’impegno di Zedda alle Regionali (leggi qui). Fin da subito l’obiettivo dichiarato nella lettera-appello al sindaco di Cagliari ha caratterizzato l’iniziativa come laboratorio politico “decretando – si leggeva – il superamento del tradizionale schieramento di centrosinistra verso un blocco elettorale in cui le fasce tricolori  i sindaci si propongono come catalizzatori del consenso locale, oltre i partiti e secondo un modello non ancora sperimentato in Italia”.

Massimo Zedda quell’appello lo ha raccolto e il 4 novembre ha sciolto le riserve in un incontro a Milis. “Sono pronto a mettere la mia persona a disposizione della Sardegna e dei sardi”, aveva detto spiegando di aver ricevuto la richiesta di un impegno “attraverso iniziative dei sindaci e in varie altre modalità, direttamente con messaggi, per lettera o di persona”.

Il nostro giornale ha così ritenuto doveroso rendere trasparente l’iniziativa, perché attraverso la candidatura di Zedda, come quella di tutti gli altri competitor, sono in ballo il presente e il futuro della nostra Regione, oltre che l’esercizio della democrazia. Di qui la decisione di ufficializzare i nomi dei sindaci che hanno dato vita alla nuova esperienza politica. Non fosse altro che la stampa ha il dovere di dare notizie, garantendo ai cittadini la conoscenza di informazioni a cui, diversamente, non avrebbero accesso.

Noi a Sardinia Post abbiamo però commesso un errore e per questo ci scusiamo con gli interessati e coi lettori: due di quei sindaci che risultavano essere nella lista, si sono chiamati fuori. Si tratta di Omar Aly Kamel Hassan (Modolo) e Lucia Cirroni (Uri). Non abbiamo motivo per dubitare che non abbiano sottoscritto la lettera-appello a Zedda e infatti abbiamo provveduto a cancellarli inserendo il link di questo articolo nel pezzo sulle 130 firme pubblicato ieri. Firme che risalgono a ottobre, cioè a due mesi fa, un tempo in cui legittimamente si può cambiare idea, perché anche questa è democrazia. Ci scuserà pure il sindaco Zedda, a cui abbiamo attribuito il sostegno di due primi cittadini che sicuramente lo stimano, ma non abbastanza da chiedergli di rappresentarli.

Alessandra Carta

 

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