La “comunità dei lettori sardi” nel nuovo numero di Sardinia Post Magazine

All’inizio era solo un gioco, poi si è rivelato lo strumento di una scoperta. Il gioco era un vecchio gioco di società che poi consiste in una semplice domanda: «Quale libro porteresti con te se dovessi andare a vivere un’isola deserta?» Attenzione, un solo libro,  il più amato. Noi ci siamo limitati a chiamarlo “Il libro dell’Isola” e a trasferire questo gioco e questa domanda sul nostro sito, circoscrivendo la possibilità di scelta ai libri scritti da autori sardi o comunque dedicati alla Sardegna. In qualunque epoca. Abbiamo così realizzato un sondaggio. Non “scientifico”,  ma comunque un piccolo sondaggio, o referendum, se preferite. Che è piaciuto ai lettori.  Benché per rispondere non fosse sufficiente un ‘clic’ (si trattava di compilare una scheda) sono arrivate più di 300 risposte. E che risposte.

Nel loro insieme compongono una sorta di “antologia della letteratura sarda a cura dei lettori sardi”. Questa è stata la scoperta. Che, dobbiamo essere sinceri, inizialmente ci ha deluso. Le scelte non erano affatto sorprendenti. Erano un po’ quelle che ci aspettavamo. A partire dalla netta vittoria del capolavoro di Salvatore Satta, Il giorno del giudizio, seguito dalle opere più famose di Sergio Atzeni, dal romanzo premio Strega Paese d’ombre di Giuseppe Dessì e dalle opere di Grazia Deledda e Marcello Fois. Col contorno delle tante indicazioni dei più importanti autori sardi contemporanei, come Michela Murgia, e dei classici non solo della letteratura, ma anche della saggistica, della filosofia politica e della memorialistica, cioè le opere di Antonio Gramsci e di Emilio Lussu.

Scelte scontate? O forse la dimostrazione del fatto che in Sardegna esiste una vera e propria comunità di lettori esperti e attenti che hanno una visione d’insieme della produzione letteraria. E scelgono sì sulla base dei loro gusti personali, ma anche della consapevolezza che la storia della letteratura isolana è un pezzo fondamentale della storia generale della Sardegna? E’ questo il parere di Marcello Fois al quale (in quanto più amato, stando al sondaggio, tra gli autori sardi viventi) abbiamo sottoposto le scelte di questa “giuria dei lettori”. E, a partire da esse, abbiamo svolto una lunga conversazione con la quale apriamo il nuovo numero di Sardinia Post Magazine.

Un altro numero da collezione. Che, come i dieci numeri precedenti, ha l’ambizione di essere non solo una rivista, ma anche un capitolo di una storia della Sardegna raccontata con gli occhi del presente. Come in un certo senso fanno i 497 abitanti di Nughedu Santa Vittoria – paese “a rischio spopolamento” – che hanno trovato un modo per coniugare un’attitudine antica (secondo alcuni uno dei caratteri più importanti del carattere regionale), cioè l’ospitalità, con l’urgenza di fare qualcosa per continuare a esistere come comunità. E forse hanno scoperto una ricetta davvero prelibata. E vincente. O come ha fatto in tutta la sua esistenza Maria Lai, la grande e discreta artista di Ulassai che, a cinque anni dalla scomparsa, è partita alla conquista degli Stati Uniti con due mostre delle sue opere.

Come sempre, raccontano la loro Sardegna, e la loro visione della Sardegna, gli editorialisti Daniela Ducato, Paolo Fadda, Paolo Nori, Luciano Marrocu, Daniela Pani e Lilli Pruna. Mentre Marco Corrias segue, attraverso le fotografie raccolte in uno straordinario “museo familiare”, la storia della Sardegna dall’inizio del secolo scorso al secondo dopoguerra vista con gli occhi di Fluminimaggiore, il suo paese.

Buona lettura a tutti.

G.M.B.

 

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