A Roma è attesa la ‘verifica’ di governo. Ma non la merita anche la Sardegna?

di Guido Paglia – Gli italiani, chiusi in casa per le feste, attendono con curiosità di sapere come finirà per il Governo la tanto strombazzata “verifica” all’interno della maggioranza. Cioè se la Befana-Renzi porterà dolciumi o carbone a Giuseppe Conte e ai ministri giallorossi. Nell’attesa, possibile che non ci sia un aspirante Befana anche per l’Esecutivo regionale sardo del sempre più discusso e traballante Christian Solinas? Possibile che all’interno della maggioranza di centrodestra non si trovi, anche nell’Isola, qualcuno che abbia il pudore di avanzare qualche dubbio sulla regolarità della situazione politica? Possibile che, malgrado la sconfitta al recente turno di elezioni amministrative, non esista all’interno della coalizione vincente alle Regionali (ad esempio, Fratelli d’Italia) qualcuno capace di interrogarsi sulle possibili conseguenze di certe scelte del governatore e delle inchieste giudiziarie che riguardano lui ed i suoi collaboratori? Certo, tutto è davvero possibile, ma è anche opportuno far finta di niente?

E allora, tanto per fare un minimo di chiarezza, proviamo a ricordare e a riassumere quanto è accaduto in questi ultimi mesi in Regione: 1) Progetto di un maxi-ufficio di gabinetto della Presidenza, con una ventina di nuovi innesti che portano il totale a 42, più tutta un’altra serie di ‘rinforzi’ negli staff degli assessorati; oltre 6 milioni di maggiori spese; 2) Dimissioni a catena del Dg e di tutti e  quattro i direttori di servizio dell’assessorato all’Industria, grazie anche al garbo e all’invadenza del consigliere regionale Stefano Tunis (Sardegna 20/venti); 3) Caos sulla riforma sanitaria in seguito alla nascita dell’Ares, liti quotidiane e attacchi a ripetizione degli ‘alleati’ all’assessore Mario Nieddu; 4) Pasticcio Abbanoa per i compensi (vietati) al presidente Gabriele Racugno e per quelli (autoaumentati) pure come Dg (160mila euro) dell’amministratore delegato Fernando Ferri; si aggiunga la cancellazione dei conguagli regolatori dal bilancio, così da un attivo di 9 milioni si è passati ad un un ‘rosso’ di 10; 5) E per chiudere in bellezza, Solinas è ora indagato con la assessora al Personale, Valeria Satta, e la capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli, per abuso d’ufficio e tentata concussione per la nomina di due Dg (alla Presidenza e alla Protezione Civile), che secondo la Procura non avevano i titoli adeguati.

Non basta. Perché – come rivela il Corriere della Sera– Solinas si accinge ad introdurre in Regione anche la figura del Segretario Generale. Un super manager che potrà contare su una retribuzione di 285.600 euro, 40mila più dell’appannaggio del Presidente Sergio Mattarella e 14 volte il Pil pro-capite – sottolinea il quotidiano – di ciascun sardo.

Che ne pensano i cittadini e gli elettori sardi: può bastare per una ‘verifica’ anche per quanto riguarda il governo regionale?

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