Zedda celebra il risultato personale: “Mio obiettivo era frenare l’avanzata”

L’aria che si respirava all’Hotel Panorama durante lo scrutinio era quella di una veglia funebre. Nel quartier generale del centrosinistra già dal primissimo pomeriggio tutti parlavano sottovoce e si percepiva il clima da sconfitta. Chi non si è mostrato sorpreso né deluso è stato invece Massimo Zedda che, prima di commentare il risultato delle urne ha aspettato di avere un quadro più definito della situazione. Il sindaco di Cagliari parla da vincitore tra gli sconfitti, sottolineando l’apporto fondamentale che la sua candidatura ha dato a una coalizione altrimenti destinata a un ruolo da comparsa in questa tornata elettorale. Se Christian Solinas è il vincitore dell’Oscar alle Regionali, Zedda rivendica per sé almeno la statuetta da miglior attore non protagonista. “L’ho chiamato e non sono riuscito a parlarci, ma gli ho mandato un messaggio per augurargli buon lavoro”, dice subito a proposito del nuovo presidente della Regione.

Poi ha raccontato questa esperienza partendo dai numeri di cinque mesi fa, quando il Partito democratico era dato ai minimi storici e secondo lui non sarebbe neanche riuscito a creare una coalizione di centrosinistra. Dopo una lunga premessa, lancia un assist a se stesso. “I dati parziali segnano 109mila voti per il centrosinistra, tra questi sono circa 70mila quelli riconducibili a me tra il mio partito, Campo progressista, e le mie due liste”, ha ricordato più volte, mostrando la parte piena del bicchiere e ammettendo implicitamente che quello era il suo reale obiettivo di questa campagna elettorale. Perché, a scrutinio in corso ma col risultato ormai certo, ha rivelato a proposito della sua decisione di candidarsi: “I sondaggi parlavano di sconfitta travolgente e ho usato termini precisi parlando di contrastare l’avanzata del centrodestra, non a caso”. Perché la rimonta c’è stata, ma la sconfitta è stata netta.

Ha citato Emilio Lussu (“Quello era un capitano vero, non come altri”, ha detto riferendosi all’appellativo usato per Salvini) e la sua scelta di non scappare quando sapeva di essere oggetto di un agguato, perché secondo Zedda i veri leader sono quelli che si mettono in gioco quando la situazione è difficile, non quelli che si muovono solo con la vittoria scontata. Nel bicchiere mezzo pieno il sindaco di Cagliari mette anche il magro risultato dei grillini alla loro prima partecipazione alle Regionali: “Per ora abbiamo superato il Movimento Cinque stelle, poi supereremo anche il centrodestra”. Sulla pesante eredità dei cinque anni di Giunta Pigliaru, con lo sgarbo mal digerito della candidatura di Luigi Arru, assessore uscente alla Sanità, Zedda ha detto di aver condiviso con gli elettori il malcontento su molte scelte legate alla riforma sanitaria ma di aver percepito anche critiche su settori come l’istruzione dove ciò che è stato fatto di buono in questi anni non è mai stato comunicato nel modo giusto.

Dieci anni fa Massimo Zedda era entrato in Consiglio regionale tra i banchi dell’opposizione e, dopo un mandato e mezzo da sindaco, ora deve decidere se tornare a occupare quel seggio o restare alla guida del Comune. “Valuterò nei prossimi giorni che cosa fare”, ha detto sottolineando di aver incassato un buon risultato nella sua città “nonostante una coalizione ridotta rispetto a quella delle ultime Amministrative”, quando aveva al suo fianco anche il Psd’Az, il Partito dei sardi e altre anime della sinistra che non sono confluite nella sua squadra per le Regionali. “Se avessimo perso non avrebbe avuto senso andare avanti con Cagliari, ora invece si aprono due scenari. Sono lusingato del fatto che mi si chieda di andare in Consiglio regionale: io so fare l’opposizione, l’ho già fatta. Ma ora mi voglio consultare in Comune con maggioranza e Giunta”.

Marcello Zasso

 

 

 

La conferenza stampa all’Hotel Mediterraneo
La prima parte:
https://www.facebook.com/SardiniaPost/videos/1169271126570960/

 

 

La seconda parte:
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