“La maggioranza di governo della Regione Sardegna e il suo presidente, con una manovra di berlusconiana memoria cerca di introdurre la cosiddetta ‘indennità differita’ – commenta la capogruppo M5s in Consiglio regionale, Desirè Manca -. Nascosto nella proposta di legge per il ricalcolo dei vitalizi in essere su base contributiva, viene introdotto un assegno mensile che i consiglieri regionali potrebbero riscuotere al compimento dei 65 anni se rimasti in carica per un solo quinquennio, ma l’età per ricevere il privilegio potrebbe scendere fino ai 60 anni”. Il caso è stato sollevato dal centrosinistra ma questa scelta sta creando malumori anche all’interno del centrodestra. “Accade così che in un provvedimento teso al contenimento della spesa, la stessa aumenti di 1.149.984 euro all’anno, per arrivare per l’intera legislatura alla bella cifra di 5.749.920 euro”, aggiunge l’esponente M5s, che precisa di aver contribuito al non far arrivare il provvedimento in Aula senza discussione.
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“Ma c’è di più: da un’analisi del provvedimento, il vitalizio mascherato si basa sull’articolo 2, comma 1, lettera M, del decreto legge numero 174 del 2012 – aggiunge Desirè Manca -, Lo stesso articolo recita, nella parte finale, ‘Le disposizioni di cui alla presente lettera non si applicano alle regioni che abbiano abolito i vitalizi’, che è esattamente il caso della nostra Regione”. La leader del gruppo consiliare pentastellato precisa: “Vorrei che fosse ben chiara una cosa: noi questo provvedimento non lo voteremo mai, non siamo qui per regalarci privilegi ma per difendere i cittadini”.
