Grillo: “Vinceremo le Regionali sarde”

Quanti già temono che tra otto mesi, in occasione delle Regionali, ci sarà uno tsunami tour di Beppe Grillo in Sardegna hanno un motivo in più per preoccuparsi. Perché il leader del Movimento 5 Stelle, giunto ad Assemini per sostenere Mario Puddu – il candidato del M5S impegnato domenica nel ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Luciano Casula – è stato esplicito: “Siamo pronti alla sfida sarda”, ha detto. Una sfida che il Movimento 5 Stelle intende vincere.

Intanto si appresta a farlo ad Assemini, unico dei pochi centri dove il M5S ha portato un suo candidato al ballottaggio in queste elezioni amministrative il cui risultato, a livello nazionale, è stato al di sotto delle aspettative. Che poi ci riesca è tutto da vedere. Ma di certo un successo darebbe molto fiato alla marcia del M5S verso il palazzo cagliaritano di viale Trento.

Le migliaia di persone che si sono riunite in piazza Santa Lucia hanno assistito per buona parte a un replay dei tanti comizi che Grillo sta tenendo in questi giorni: gli attacchi al Pdl, al “Pd meno elle”, al Parlamento, ai giornalisti. Aggiornati dalle polemiche in atto. Ed ecco la stoccata contro la presidente della Camera Laura Boldrini che poco prima aveva risposto duramente (“Così colpisce la democrazia”) all’attacco grillino contro le Camere: “Non è stata eletta, ma nominata da un partito (Sel, ndr) che non conta niente e finge di fare opposizione”. Ed ecco le bordate contro Enrico Letta (“Nella sua vita ha fatto solo il nipote dello io Gianni”), e contro il Pd e Pier Luigi Bersani (“Non ci ha offerto alcun accordo, voleva solo convincere undici dei nostri senatori a passare dalla sua parte”).

Quanto alla Sardegna, Grillo ha detto poche cose. Ma sufficienti a delineare i temi sui quali il M5S punterà nella campagna elettorale per le Regionali. Ha parlato di un “riscatto” dell’isola (“Così che i sardi non siano più costretti a fare i camerieri”) che deve passare attraverso la riappropriazione delle peculiarità dell’Isola, a partire dalle forme tradizionali dell’economia agro-pastorale.

E’ stata notata la presenza del leader dell’Irs Gavino Sale il quale, quando gli è stata rivolta l’ovvia domanda sulla possibilità di alleanze tra il fronte indipendentista e il Movimento 5 Stelle, ha tenuto a precisare che l’incontro potrà avvenire attorno a “battaglie comuni”. Non un’alleanza organica, dunque.

Ma alle Regionali mancano ancora otto mesi. Un tempo lunghissimo per la politica di oggi. E non è affatto da escludere che nella categoria delle “battaglie comuni” possano alla fine rientrare le stesse  elezioni sarde. D’altra parte i parlamentari isolani del Movimento 5 Stelle (erano presenti i deputati Emanuela Corda e Andrea Vallascas e il senatore  Roberto Cotti) hanno indirizzato la loro attività parlamentare e il loro impegno nell’Isola su tematiche (Ambiente, servitù militari) che per buona parte coincidono con quelle indipendentiste e dei tanti Comitati che – come quello che dice ‘no’ al Progetto Eleonora della Saras – sono impegnati sul fronte della difesa del territorio.

E’ un fatto che nelle forze politiche tradizionali – e soprattutto nell’area del centrosinistra – la notizia della possibile candidatura di Michela Murgia ha creato preoccupazione soprattutto perché si ritiene che la scrittrice possa coagulare attorno a sé non solo buona parte del fronte sovranista e dell’arcipelago dei “comitati”, ma anche l’elettorato che alle Politiche ha abbandonato i partiti tradizionali per riversarsi sul M5S. Se questo processo fosse assecondato dai grillini sardi – se cioè diventasse una “battaglia comune” – davvero lo tsunami potrebbe travolgere gli assetti politici  ai quali l’Isola si è abituata negli ultimi decenni.

N.B.

 

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