Vertenza Air Italy, l’assessore Careddu: “Governo convochi un tavolo di crisi”

“Ho chiesto e ottenuto dal ministro Toninelli l’impegno a seguire da vicino la vertenza Air Italy anche con la convocazione di un tavolo di crisi che coinvolga il ministero per lo Sviluppo economico”. Lo ha detto all’Ansa l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu subito dopo l’incontro con il ministro delle Infrastrutture a Olbia. Proprio ieri l’assessore, insieme al Francesco Pigliaru, ha incontrato i vertici della compagnia, che hanno comunicato alla Giunta che non sarà Air Italy a coprire il ‘buco’ di sedici giorni, tra il 31 marzo e il 17 aprile 2019, in cui le tratte Olbia-Milano Linate e Olbia-Roma Fiumicino sono off limits.

“Ho sottolineato la necessità di percorrere tutte le strade consentite dalla legge per mantenere in Sardegna la compagnia – prosegue Careddu – e preservare, così, un patrimonio umano fatto di professionalità, competenza e di molte famiglie di lavoratori oggi angosciate per l’incertezza che si profila – ha aggiunto l’esponente della giunta regionale -. Col ministro abbiamo affrontato il tema della proroga dal 1 al 16 aprile e delle soluzioni possibili: la decisione di Air Italy di non garantire il servizio in quei giorni fondamentali per l’isola ha reso necessario avviare una procedura di emergenza che è già a buon punto per selezionare immediatamente un vettore sostitutivo”.

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Sullo stop ai voli è intervenuto il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu. “La decisione di non garantire i voli in continuità nelle due settimane di vuoto è inspiegabile quanto inaccettabile”, ha detto. “Di sicuro la decisione non può essere ascritta alla mancanza di aerei. Infatti, anche nelle due settimane di cui stiamo parlando, occorrerebbero ad Air Italy gli stessi aeromobili finora impiegati, poiché non siamo ancora nel periodo di alta stagione quando sono imposte maggiori frequenze e maggior numero di aeromobili – continua Boeddu -. Se le dichiarazioni del direttore generale di Air Italy non sono decisioni finali, chiediamo ai vertici della compagnia di fare un passo in avanti rispettando i lavoratori i passeggeri e l’intera isola. In caso contrario ci troviamo di fronte a una compagnia tradizionale che si comporta come l’ultima delle low cost, e che dall’oggi al domani lascia il territorio senza alcuna spiegazione realmente plausibile”.

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“Riteniamo che l’incontro con i vertici istituzionali della Regione Sardegna sia stato importante, in quanto ci ha consentito di illustrare lo sviluppo del nostro business. Durante l’incontro abbiamo comunicato che non opereremo le rotte in continuità territoriale nelle prime due settimane di aprile. Tuttavia, non c’è alcuna connessione fra questa decisione e il tema più ampio relativo alla continuità territoriale, riguardo alla quale abbiamo già chiarito la nostra posizione“, ha detto invece il Chief operating officer, Rossen Dimitrov. “Abbiamo inoltre rassicurato il presidente e l’assessore informandoli che stiamo esaminando molto attentamente la situazione nel suo complesso e che decideremo basandoci sul migliore soluzione in grado di tutelare gli interessi della compagnia e dei nostri dipendenti in Sardegna. Comunque, in questa fase, non ci siamo impegnati su alcuna specifica opzione”.

 

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