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“Vendola e Sel? Becero frociame”. Bufera su Paolo Trudu, addetto stampa del Pdl

“Becero frociame”: con questo epiteto l’addetto stampa del Pdl in consiglio regionale, Paolo Trudu, bolla elettori e simpatizzanti di Sel e, in seconda battuta, il segretario Nichi Vendola.

Ovviamente l’aulico apprezzamento è stato reso noto tramite Facebook attraverso un significativo post pubblicato intorno alle 16.30. Eccolo:

“C’è qualcuno che può rispondere a Vendola il quale, con l’acidità di una vecchia isterica dichiara che a destra sente puzza di camorra, dicendogli che nella sua sinistra sale alto l’odore di becero frociame”.

Immediate le polemiche. E non solo sull’epiteto – già di per sé giusto un poco offensivo – ma anche sul fatto che Trudu parrebbe mettere sullo stesso piano Camorra da una parte e omosessualità dall’altra. Un reato gravissimo, insomma, e un orientamento sessuale. Che non pare essere ritenuto reato. Almeno finora. Chissà, a questo punto, che il Pdl dopo aver depenalizzato il falso in bilancio, per controbilanciare decida di rendere illegale l’omosessualità.

 

I precedenti peraltro non mancano. E non solo a destra. Come non ricordare infatti l’uscita di Luigi Marattin, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara e fedelissimo di Matteo Renzi che solo qualche settimana fa prendeva di mira sempre Vendola? Disse Garattin: “Nichi, per usare il tuo linguaggio, ma va a elargire prosaicamente il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata”.

A scatenare la furia omofoba di Marattin, una frase del governatore della Puglia, secondo il quale “Renzi perderà le primarie anche perché ha come modello Tony Blair la figura più fallimentare della sinistra europea che ha sempre perso e fatto perdere”.

Maratin cancellò il commento ma la Rete non perdona: il tweet era ormai già stato ampiamente ripreso e diffuso.

 

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