Usi civici, Legambiente: “Favorisce le speculazioni”. Il Consiglio: “Non è vero”

“La maggioranza del Consiglio Regionale riduce fortemente il regime di tutela del territorio per oltre 160.000 ettari, quante sono le aree interessate che comprendono anche molte aree costiere, incentiva un uso speculativo delle aree demaniali e legittima a posteriori trasformazioni lottizzatorie ed edilizie dei terreni. In sostanza un uso pubblico comunitario potrà essere trasformato in uso privato“. Non è piaciuta nemmeno a Legambiente la riforma sugli usi civici approvata da una maggioranza trasversale in Consiglio regionale. L’attacco di Vincenzo Tiana si aggiunge a quello del Gruppo d’intervento giuridico e di Amici della terra. Legambiente parla di “pesante arretramento del regime di tutela stabilito dal PPR ed un orientamento che contrasta con il protocollo di aggiornamento del PPR siglato a marzo tra Regione e Ministero dei Beni Culturali”. Annunciando inoltre di aver dato mandato al proprio ufficio legale di ricorrere al governo per impugnare la legge per incostituzionalità.

Le critiche degli ambientalisti comprensibilmente non sono piaciute a Pd, Pdl e Riformatori. Maggioranza e opposizione respingono le accuse sulla ‘svendita’ del patrimonio pubblico e attaccano: “Le leggi vanno lette bene”. Secondo i dati forniti in una conferenza stampa, nell’Isola i terreni gravati da usi civici accertati si estendono per oltre 272 mila ettari, dei quali la maggior parte, circa 168 mila, si trovano in provincia di Nuoro e in quella di Cagliari (41mila), mentre restano da accertare i vincoli su ulteriori 90mila ettari. “Spiace per una polemica inutile – afferma il capogruppo Pd, Giampaolo Diana – alcune dichiarazioni del mondo ambientalista rischiano di alimentare situazioni pericolose nelle quali potrebbe trovarsi esposto chi governa i territori”. Diana sottolinea che “di fronte alla burocrazia regionale con tempi biblici, è stato demandato ai sindaci e ai Consigli comunali di attivare un procedimento che si deve concludere con l’accertamento da parte della Regione”.

“Non si creano automatismi – chiarisce il capogruppo Pdl Pietro Pittalis – ma c’e’ semmai la valorizzazione del ruolo dei Comuni che tornano ad essere protagonisti e veri regolatori del territorio. I Comuni sono espressione dei cittadini e gli amministratori non possono essere additati come una cozzaglia di personaggi che tramano per deturpare il proprio territorio – spiega l’esponente della maggioranza – Questa legge, al contrario, tenta di sopperire alla farraginosità della procedura che viene sempre sottoposta a regole rigide”. “Di questo provvedimento ne stiamo discutendo da più di un anno e quindi non è possibile contestarne l’urgenza – tuona il consigliere del Pd Gian Valerio Sanna, padre del Piano paesaggistico varato dalla Giunta Soru – La delibera del Consiglio comunale nella fase di accertamento del vincolo apre alla partecipazione dei cittadini alla procedure. Inoltre non sempre gli usi civici sono beni paesaggistici, vi è autonomia tra i due strumenti”. Il sindaco di Orosei e consigliere regionale dei Riformatori, Franco Mula, difende “i colleghi che amministrano i Comuni: non sono dei lestofanti – dice – e non utilizzeranno certo questa legge per fare sanatorie o speculazioni edilizie. Qualcuno dovrebbe capire, non esiste più quel numero di famiglie che traevano sostentamento da terreni gravati di uso civico perché la società è cambiata”.

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