Urbanistica, mozione dei consiglieri Pd contro il Soprintendente Martino

Dopo le polemiche delle scorse settimane, la mozione del gruppo Pd in Consiglio regionale contro il Soprintendente Fausto Martino era nell’aria, ma è stata depositata solo nel tardo pomeriggio di ieri. Due pagine in tutto, il cui senso è riassumibile in poche parole. Per i firmatari del documento, il Soprintendente Fausto Martino avrebbe “leso le prerogative della Regione” nell’ambito della querelle innescata dalla nuova legge urbanistica e da quella sulle manutenzioni o legge omnibus. A difesa dell’operato di Martino era già sceso in campo il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
Ora sarà il tempo –  meglio: la Corte costituzionale, almeno per quanto riguarda la legge omnibus sulle manutenzioni impugnata per incostituzionalità dal governo lo scorso fine agosto – a dire se gli uffici del Mibact hanno leso o meno la specialità autonomistica. Sta di fatto che la mozione presentata dai consiglieri ha tutto l’aspetto di un attacco politico frontale che alimenta lo scontro istituzionale tra Stato e Regione.

Cosa lamentano gli onorevoli del Pd? Sia per la legge sulle manutenzioni sia nel corso del dibattito sulla nuova legge urbanistica, il soprintendente Fausto Martino e la Sottosegretaria al Ministero dei Beni Culturali Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua Buitoni avrebbero “espresso opinioni lesive delle prerogative costituzionali conferite al Consiglio Regionale e alla giunta. In modo particolare la Sottosegretaria sarebbe intervenuta nel merito di scelte operate dalla Giunta e dal Consiglio Regionale nel pieno esercizio delle funzioni attribuite loro dallo Statuto Speciale della Sardegna, che è Legge costituzionale,  esprimendo giudizi di merito su scelte politiche  ancora all’esame della Quarta Commissione dell’Assemblea regionale e  anticipando minacciosamente l’avocazione di competenze attribuite alla Regione”.
Per i consiglieri Pd, in tutti questi casi, anche attraverso interventi a mezzo stampa o durante occasioni pubbliche, gli alti dirigenti del Mibact avrebbero “sforato i propri limiti di competenza”.

I firmatari della mozione sollevano anche un altro problema derubricato alla voce “difficoltà di interlocuzione con gli uffici locali del Mibact”. I consiglieri, in pratica, stilano un elenco di richieste  d’incontri andati buchi a causa della Soprintendenza.

Per tutte queste ragioni, i firmatari della mozione chiedono al presidente della Regione Francesco Pigliaru, già intervenuto  con una lettera al premier Paolo Gentiloni, “di rappresentare sdegno per l’atteggiamento dei dirigenti Mibact e di verificare se le parole del sottosegretario ai Beni Culturali Borletti Dell’Acqua Buitoni, nel merito di provvedimenti sui quali si deve pronunciare la corte costituzionale e su altri per i quali sarebbe stato richiesto, e non dato, il parere preventivo da parte degli uffici territoriali del MIBACT, corrispondano al parere del Consiglio dei Ministri”.

 

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