Una strana toppa sul bando sartoriale

Firme che non arrivano (se non dopo la sostituzione di un dirigente) e avvisi senza criteri. Crescono i dubbi sui nuovi uffici della Regione. In zona Santa Gilla.

Una firma che non arriva se non dopo la sostituzione di un dirigente, un avviso pubblico che non riporta alcun criterio oggettivo per la selezione delle offerte, il ricorso incondizionato al mercato privato, il procedimento che fa a botte con le norme nazionali. Crescono i dubbi sulla mega operazione immobiliare voluta dalla giunta Cappellacci, con il trasferimento degli assessorati al Lavoro e all’Ambiente in nuovi locali. Salta agli occhi una serie di pezze che però non riescono a tappare tutti i buchi.

Andiamo con ordine. Intanto la ‘pratica’ è rimasta ferma negli uffici della direzione generale degli Enti locali per almeno un mese. La delibera con cui la giunta avvia la ricerca dei nuovi immobili (vedi) è dell’otto agosto, ma l’avviso viene reso noto solo il 12 settembre. Non è dato sapere quanto abbiano inciso ferie agostane ed eventuali perplessità del dirigente che avrebbe dovuto firmare il via libera, ovvero Giovanni Pilia. “Non ho niente da dire”, risponde laconico a chi gli chiede un parere. Di certo però, l’11 settembre il presidente Cappellacci firma il decreto (vedi) con cui Pilia viene trasferito alla direzione generale della Programmazione unitaria e al dirigente subentra il collega Giuseppe Biggio. Che, appena preso possesso della scrivania, firma l’avviso e lo pubblica sul sito istituzionale della Regione (vedi).

E non è l’unico particolare per così dire ‘insolito’. Secondo gli addetti ai lavori, la delibera di giunta, i decreti di nomina dirigenziali firmati dal presidente Cappellacci, i nomi in gioco, le modalità con cui gli uffici hanno avviato la ricerca del nuovo, fortunato immobiliarista, si prestano a più di qualche dubbio. E che il tema sia molto sentito si capisce dall’interpellanza del consigliere Pd Gianvalerio Sanna (vedi), che ha ricordato all’esecutivo la funzione ispettiva del consiglio regionale, fino ad oggi tenuto all’oscuro.

Tornando all’avviso pubblico, è interessante notare “come il documento – evidenzia un noto professionista del settore immobiliare, che per ovvi motivi preferisce l’anonimato – ometta i criteri che saranno seguiti per l’individuazione degli immobili”. Indica le metrature richieste ed elenca una serie di “motivi preferenziali”: asse viario via Roma – viale Trieste – via Santa Gilla, aree di sosta pubblica nei dintorni, tempi di consegna. E questo è un aspetto cruciale, anche nel caso di un’indagine esplorativa, perché per garantire trasparenza ed equità, le regole del gioco vanno scritte prima della partita e non dopo il fischio d’inizio, quando potrebbero essere ‘piegate’ a favore di questo o quell’altro fortunato immobiliarista. La stessa SardegnaIt – che pure è una società in house della Regione – quando pubblicò l’avviso per la ricerca di nuovi locali (per inciso: il Centro polifunzionale Santa Gilla di Sergio Zuncheddu) allegò pure lo schema dei punteggi che avrebbe determinato la scelta finale. Cosa che gli uffici dell’assessorato agli Enti locali, stavolta, si son dimenticati di fare.

Appare poi utile rimarcare come la delibera di giunta dell’otto agosto scorso, preveda in primis una ricognizione del patrimonio esistente e solo in seconda battuta suggerisce alla direzione generale degli Enti locali e finanze il ricorso al mercato privato. Cosa che puntualmente accade un mese dopo, il 12 settembre, quando il dirigente Giuseppe Biggio firma l’avviso di ricerca dei nuovi locali, da acquisire “con la formula della locazione ordinaria con patto di futuro riscatto”. Qui gli uffici fanno uno scatto in avanti che scavalca perfino le intenzioni della giunta, visto che l’esecutivo aveva previsto l’acquisto solo come eventualità. Per Biggio invece, sembra cosa assodata, come fanno notare gli addetti ai lavori.

Ancora, il direttore generale della Presidenza, Gabriella Massidda e il dg degli Enti locali e finanze Gerolamo Solina – nominato da Cappellacci nell’aprile scorso – dovrebbero sapere che la legge di stabilità vieta espressamente, per il 2013, la firma di ulteriori contratti di locazione. E con tutta probabilità questo divieto sarà esteso anche al prossimo anno, visto che le casse pubbliche non pare godano di buona salute. Eppure, come specificato in delibera, non ne fanno menzione e, al contrario, danno parere favorevole. Una dimenticanza che fa a botte con i tempi dettati dalla giunta, quando l’esecutivo ricorda che l’iter di riorganizzazione degli uffici regionali deve concludersi “entro sessanta giorni”. Quindi, indubbiamente entro il 2013.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

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