Ue, affluenza mai così alta in vent’anni. Primi exit poll premiano Le Pen e Orban

Affluenza record già alle 19 in tutta Europa, come mai da vent’anni. In Italia il dato dei votanti alle Europee è sostanzialmente stabile sui dati del 2014 (43,84%), ma in Sardegna cala al 28,02 per cento, maglia nera la provincia di Nuoro, dove stamani ci sono stati episodi di intimidazioni.

E dai primi exit poll a livello europeo trionfano Marine Le Pen e Viktor Orban. Intanto dalle prime proiezioni del Parlamento Europeo si profila una alleanza a tre Ppe-S&D e Alde, perché popolari e socialisti da soli non avrebbero la maggioranza richista di 376 seggi.

In Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen sarebbe il primo partito con un dato tra il 23 per cento e il 25 per cento, stando al rilevamento Ipsos diffuso dal quotidiano belga Le Soir. Più staccata la lista Renaissance legata al presidente Emmanuel Macron e alla sua Republique en Marche, che si ferma a un dato tra il 19 e il 22%. I Repubblicani sono dietro (11-12%), seguiti da Europa Ecologia-I Verdi (9%) e La France Insoumise (8%).

In Germania il centrodestra di Angela Merkel è in calo ma resta in testa negli exit poll , festeggiano invece i Verdi secondo partito al 22 per cento e restano delusi i socialdemocratici dell’Spd al 15 che sono scavalcati da cristiano-democratici nel voto locale per la roccaforte di Brema. Male, o comunque meno delle aspettative, l’estrema destra di Afd che si ferma, sempre secondo le proiezioni, al 10,5 per cento (un dato comunque sopra il 7,1 del 2014 ma inferiore a tutti i sondaggi). L’affluenza è invece volata di 11 punti dalle europee del 2014 per raggiungere quasi quota 60 per cento, il dato più alto dai tempi della riunificazione dell’89.

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In Austria vola il partito del cancelliere Sebastian Kurz che avrebbe ottenuto il 34,5 per cento, ovvero a 7 seggi, due in più rispetto alle precedenti consultazioni europee. Il caso ‘Ibiza-gate’ ha pesato sul partito di estrema destra Fpoe del del vicecancelliere Heinz Christian Strache che si ferma al 17,5 per cento e perde un seggio. Secondo partito in Austria i socialisti della Spoe con il 23,5 per cento (5 seggi). I Verdi si sarebbero fermati al 13,5 per cento (2 seggi, uno in meno), i Neos all’8,0 per cento (1 seggio).

Gli exit poll confermano anche il dato dell’Olanda, con il buon vantaggio del partito Laburista di Frans Timmermans, mentre il Pvv di Geert Wilders, populista di destra anti immigrazione, delude con solo un seggio, secondo l’ultimo aggiornamento delle stime pubblicate dal Parlamento europeo.

Mentre in Grecia è in vantaggio nuova Democrazia, il partito di centrodestra guidato da Kyriakos Mitsotakis, superando il partito del primo ministro Alexis Tsipras, Nuova Democrazia avrebbe ottenuto tra il 32 e il 36 per cento centro il 25-29 per cento di Syriza. Al terzo posto il partito socialista Kinal, erede del Pasok, con il 5-7 per cento. L’estrema destra Alba Dorata avrebbe ottenuto tra il 5 e il 7 per cento dei voti.

In Ungheria grande affermazione del partito nazionalista Fidesz, del presidente ungherese Viktor Orban, che negli exit poll viene dato al 56 per cento, in netto vantaggio rispetto ai socialisti di Mszp (10%) e alla Coalizione democratica (Dk) al 10 per cento.

Il partito liberale e europeista Slovacchia Progressista dovrebbe conquistare il primo posto nelle elezioni europee in Slovacchia: Il partito Slovacchia Progressista, che fa riferimento alla nuova presidente Zuzana Caputova, avrebbe ottenuto oltre il 20 per cento, ben al di sopra delle stime di aprile quando le proiezioni dell’Europarlamento gli attribuivano appena l’8 per cento.

In seconda posizione c’è il partito socialdemocratico Smer dell’attuale primo ministro Peter Pellegrini, che con il 15,7 per cento tocca il risultato più basso della sua storia alle elezioni europee. Solo terzo con il 12,1 per cento il partito di estrema estrema destra “Nostra Slovacchia”, che alcuni sondaggi consideravano come il favorito. Il Partito laburista del premier Joseph Muscat infine, è nettamente in testa nelle elezioni europee a Malta. Il Partito laburista otterrebbe il 55 per cento contro il 37 per cento per i conservatori del Partito nazionalista.

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