Tensione tra Pd sardo e nazionale. Bersani vuole scegliere altri due parlamentari eletti nell’Isola

Due posti in più per il segretario nazionale. Un altro deputato e un altro senatore. Sarà questo il tema al centro dell’odierna direzione regionale del Partito democratico. Che inviterà Roma e moderare le pretese. C’è il rischio di creare nell’Isola tensioni esplosive e di riaprire la polemica sulle Parlamentarie.

E’ una questione politica che si traduce in pochi freddi numeri. In Sardegna il Pd prevede di eleggere 12-14 tra deputati e senatori. Il capolista alla Camera e il capolista al Senato erano già affidati alle decisioni nazionali. E si sa che il primo dovrebbe essere lo stesso segretario regionale Silvio Lai, il secondo una personalità indicata da Renato Soru. Il seguito degli eletti andava individuato attraverso le Parlamentarie.

Con la richiesta della segreteria nazionale di avere altri due posti in cima alla lista, gli ultimi degli eletti alle Parlamentarie regionali rischiano di uscire e i primi dei non eletti perdono praticamente qualunque speranza di poter un giorno subentrare. Si tratta di Paolo Fadda, Thomas Castangia (o Maria Grazia Dessi) e di Guido Melis.

Dai vertici sardi è già arrivata una risposta negativa. Al massimo c’è la disponibilità ad accettare un altro candidato indicato da Roma, a a precise condizioni: deve essere un sardo dal profilo nazionale. Una figura, per averne un’idea, come quella di Bianca Berlinguer (che comunque ha rifiutato) e in ogni caso non una personalità “paracadutata” in Sardegna col solo scopo di darle un seggio. Qualche settimana fa si era parlato di Anna Finocchiaro (probabile futuro presidente del Senato) e, nonostante l’autorevolezza del nome, in molti avevano storto il naso. Poi la notizia era stata smentita.

La preoccupazione è alta. C’è il timore da una parte di incrinare il rapporto dell’Isola con Bersani (che alle primarie era stato sostenuto da tutti i big sardi) e dall’altra di prestare in fianco ai tanti che già hanno contestato il regolamento delle Parlamentarie. C’è anche la consapevolezza della impopolarità sull’elettorato di candidature esterne. Sarebbe facile, in campagna elettorale, suggerire l’analogia tra scelte di questo genere e quelle fatte dal Pdl con l’elezione in Sardegna di personalità del tutto estranee, come l’attore Luca Barbareschi.

Di certo l’odierna riunione della direzione regionale non porterà a grandi passi avanti nella composizione delle liste. Sarà un incontro interlocutorio, in attesa di chiudere questa trattativa con Roma.

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