Tagli nazionali e regionali, mazzata su Cagliari: persi in due anni oltre 3 milioni

Dal 2013 a oggi, Cagliari ha perso 3.191.759,78 euro di stanziamenti. Seguono Sassari, Quartu e Olbia.

È Cagliari –  per ovvie ragioni di bilancio – la città sarda che perde più soldi coi tagli nazionali e regionali. In totale, sono 3.191.759,78 euro nel giro di due anni. I numeri sono contenuti nel report degli enti locali, messo nero su bianco dalle associazioni Anci, Aiccre e Cal. Con una conclusione: dal 2013 a oggi, nelle casse dei 377 Comuni dell’Isola sono entrati 316 milioni in meno.

La mazzata di Cagliari è la somma di due voci. Intanto quella sulla spending review che, da sola, ha portato a una sforbiciata da 378.484,76 euro. Poi ecco 1.916.645,55 euro inquadrato come “taglio nazionale derivante dalla riduzione dell’Irpef (tassa sui redditi)”, a cui vanno aggiunti 266.629,47 euro persi a livello regionale, tra compressione del Fondo unico per gli enti locali e parallelo aumento delle accise. Qui  la tabella completa con le cifre divise per Comune.

Pier Sandro Scano, presidente di Anci Sardegna, sottolinea: “A Roma, per risanare la finanza pubblica, continuano a chiedere sacrifici ai Comuni. Ma la Corte dei conti ha certificato che, a fronte di 17 miliardi tagliati alle amministrazioni locali, gli organi centrali ne hanno spesi 70 in più nello stesso biennio”.

Insieme a Cagliari, sono i centri più grandi quelli che devono fare i conti con bilanci sempre più magri. Infatti: sulla sola spending reviewSassari ha perso 275.276,33 euro), a Olbia ne sono mancati 125.494,4, mentre Quartu sta gestendo una riduzione finanziaria pari a 115.881,85 euro.

Quanto al mancato gettito derivante da Irpef, Fondo unico e maggiori accise, Sassari perde addirittura più di Cagliari, In totale 2.478.282,03 euro che, però, sommati al taglio per la spending review fanno 2.753.558,36 euro, ovvero una cifra inferiore a quella del capoluogo, sebbene sia ugualmente enorme. Ancora: dal 2013, a Quartu sono venuti a mancare 839.290,17 euro, mentre Olbia ne ha presi 697.987,55 euro in meno. Qui la tabella per Comune.

Scano, che sul report ha lavorato insieme al direttore Umberto Oppus, chiarisce ancora: “Noi abbiamo voluto fare un’operazione verità. Perché le notizie che vengano date dal Governo centrale e da quello regionale, spesso arrivano ai cittadini in modo diverso rispetto ai fatti. Per esempio, è incontestabile che Roma abbia deciso di allentare i vincoli di spesa previsti dal patto di stabilità, passando dal 14 per cento all’8. Tuttavia, il nuovo regime di contabilità prevede che, nel moltiplicatore utilizzato per calcolare il tetto massimo di uscite, sia compreso il fondo dei crediti difficilmente esigibili. Ciò significa che si torna praticamente a quel 14 per cento iniziale”.

Il presidente dell’Anci fa una precisione pure sulla gestione dei tagli a livello sardo. E sottolinea: “Quando la Regione dice che gli spazi finanziari dei Comuni sono aumentati di 73 milioni col patto di stabilità verticale, non si riferiscono a nuovi stanziamenti, ma a soldi che gli enti locali hanno già in cassa. Non solo: le maggiori possibili spese riguardano tutti i 377 Comuni isolani. Ciò vuol dire che su 4 milioni fermi, lo sblocco effettivo si aggira intorno ai 50mila euro. Ecco, non stiamo parlando di numeri che possono far esultare i sindaci”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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