Due diversi ordini del giorno e nessuna posizione unanime. Così la massima assemblea regionale non ha trovato, ancora una volta, l’accordo sull’autonomia differenziata. Dopo una giornata di dibattito in Aula, chiesto dalla minoranza già prima del via libera al ddl Calderoli da parte della Giunta, lo scorso 3 marzo, il risultato è stata la votazione di due ordini del giorno: uno dell’opposizione, contrario all’autonomia differenziata, e uno della maggioranza, a favore.
Se il documento dei gruppi di minoranza, primo firmatario il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, è stato votato in due parti, entrambe respinte, quello della maggioranza, firmato in testa dal presidente della commissione speciale per l’Insularità, Michele Cossa, ha avuto il via libera con i soli voti della maggioranza.
Nel documento approvato coi soli voti del centrodestra sono contenute alcune precisazioni che prevedono l’impegno del governatore a far sì che “venga inserito nel testo del ddl un chiaro richiamo al principio di insularità“, a riaffermare la condizione insulare “rivendicando in particolare il principio della continuità territoriale quale elemento prioritario per la crescita sociale della Sardegna”. Richieste anche sulla perequazione in materia di infrastrutture, energia, fiscalità e infine la spinta ad avviare, sulla base di un confronto con il Consiglio regionale, il percorso di attuazione del principio di insularità. Il ministro per gli Affari regionali Calderoli è atteso nell’Isola entro la fine del mese di marzo.