Strade, appello della Regione all’Anas: “Senza appalti finanziamenti a rischio”

Cantieri strategici bloccati e miliardi di finanziamenti a rischio. Le strade statali della Sardegna sono al centro del faccia a faccia tra Regione e Anas iniziato oggi a Cagliari. Nel linguaggio tecnico un tavolo sullo stato delle infrastrutture dell’Isola. Presenti l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia e l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini, oltre al direttore generale dell’assessorato Piero Dau, e al direttore della progettazione e realizzazione dei lavori Anas Dino Vurro.

Tanti i temi di discussione: c’è l’elenco dei cantieri ritenuti strategici ma ancora bloccati, che la Regione vorrebbe commissariare. Poi i finanziamenti per le strade di cui Anas è soggetto attuatore, in totale 3 miliardi di euro buona parte dei quali a rischio se non verranno appaltati i lavori. “I notevoli ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda – afferma Frongia -, gran parte delle quali in capo ad Anas, non fanno che aggravare il deficit strutturale del territorio regionale esponendo la Sardegna al rischio di perdita dei finanziamenti. È del tutto evidente, quindi, che si debba operare con la massima celerità per accelerare i cantieri e sbloccare quelli fermi, motivo per cui abbiamo chiesto il commissariamento”.

Contro l’operato dell’Anas si schiera anche il sindacato della Fit-Cisl. In un duro comunicato, il segretario regionale Valerio Zoccheddu parla di “immobilismo imbarazzante” da parte dell’azienda: “Il totale disinteresse e incapacità  nella gestione delle strade sarde è dimostrato dal fatto che – scrive -, nonostante siano stati assegnati per la manutenzione ordinaria e straordinaria, rifacimento asfalto, sicurezza dei ponti, rifacimento barriere, un budget di 60 milioni, ad agosto ne sono stati spesi 15, creando un grave danno sia in termini di sicurezza delle strade che di posti di lavoro persi”. Inoltre “dei 321 posti di lavoro vacanti all’interno dell’Anas non c’è alcuna traccia e questo comporta ulteriore carenza manutentiva e di controllo delle strade”.

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