Il caso Mont’e Prama, con le spese della Fondazione presieduta da Anthony Muroni, diventa tema di approfondimento da parte del Consiglio regionale che nei giorni scorsi, durante la discussione della Finanziaria 2023, ha solo cominciato a dibattere sulla gestione delle risorse pubbliche utilizzate dall’ente costituito per promuovere i Giganti in pietra trovati nella piana di Cabras. Adesso si entra nel vivo della questione (qui l’editoriale di Guido Paglia): per domani Sara Canu, ex della Lega e dei Riformatori alla guida della commissione Cultura, ha convocato Muroni insieme l’assessore di riferimento, Andrea Biancareddu, e a quelli del Turismo e della Programmazione, Gianni Chessa e Giuseppe Fasolino. Stessa scelta per la commissione che si occupa di Attività produttore e capeggiata dal sardista Piero Maieli.
Sono stati i Progressisti e gli M5s, guidati rispettivamente da Francesco Agus e Alessandro Solinas, a sollecitare un confronto ad hoc. In Aula la richiesta era stata raccolta dal presidente del Psd’Az, Franco Mula, e rinviata alla prima seduta utile dopo il voto della manovra.
Quello che è venuto fuori dall’esame delle inchieste giornalistiche sono ingenti somme utilizzate ma anche i nomi che tornano negli affidamenti diretti. Muroni, infatti, non solo presiede la Fondazione Mont’e Prama ma è pure il direttore artistico delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Grazia Deledda.
Scorrendo gli incarichi assegnati, torna più volte il nome di Mondino Schiavone, l’imprenditore ogliastrino che opera con più società e di cui Sardinia Post si era già occupata lo scorso aprile quando il nostro giornale aveva raccontato degli appalti milionari in Regione.