Soru: “Non mi ricandido e come Andrea Murgia contesto la giunta Pigliaru”

“L’operato della giunta Pigliaru non mi è piaciuto. In cinque anni non si è visto nulla: dal Ppr alla legge urbanistica, dalla Statutaria al miglioramento della burocrazia, dalla continuità territoriale, oggi inesistente, sino alla questione delle entrate con la cancellazione dei ricorsi promossi davanti alla Corte Costituzionale”. Lo dice Renato Soru a margine del convegno organizzato a Nuoro da Autodeterminatzione e al quale l’europarlamentare del Pd ha partecipato da relatore, non senza creare malumori nel Partito democratico.

Soru ha anche annunciato che a maggio, quando si concluderà il suo quinquennio a Strasburgo, non si ricandiderà. “Tornerò a fare l’imprenditore”, ha detto all’Ansa e “oggi posso offrire il mio punto di vista”. L’incontro di Nuoro rientra tra le iniziative che il cartello indipendentista sta promuovendo in tutta l’Isola per presentare la candidatura di Andrea Murgia, l’ex Pd scelto come leader di Autodeterminatzione alle Regionali del prossimo anno, da sempre vicino a Soru.

“Andrea Murgia – ha continuano l’europarlamentare – dice che non ci saranno alleanze con il centrosinistra perché non gli è piaciuta la gestione Pigliaru. Nemmeno a me. É difficile condividere certe azioni nonostante Pigliaru avesse individuato il problema nella burocrazia, ma non è riuscito ad agire bene. L’Europa non ha regole sbagliate, perché negli altri Paesi funzionano. Le colpe non sono sempre degli altri, ma forse dobbiamo incolpare anche noi stessi per quello che non facciamo”. Soru ha poi chiarito di non condividere la battaglia sul riconoscimento dell’insularità in Costituzione (“Sembra uno di quegli argomenti tirati fuori per sviare”) e ha attaccato l’assessore regionale alla Programmazione e vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci. “Lo Stato – ha detto ancora Soru – non ci ha truffato: piuttosto il tutto deriva dalla sua decisione (quella di Paci), di firmare in perfetta solitudine l’accordo con Padoan cancellando i ricorsi alla Corte Costituzionale sul fronte delle entrate”. Infine una bordata sulle Regionali: “Sento tanto parlare di nomi e di alleanze e mai di programmi per il futuro”.

Murgia, dal canto suo, ha ribadito che Autodeterminatzione correrà da sola alle Regionali del prossimo anno, come annunciato nelle scorse settimane. “Non ci sarà alcuna alleanza con chi ha rovinato la Sardegna negli ultimi dieci anni e il nostro programma che sarà scritto con i sardi e per i sardi”. Il candidato presidente degli indipendentisti ha poi parlato dei temi della campagna elettorale: “Insularità, fiscalità di vantaggio e fondi europei: non abbiamo mai amministrato la Sardegna e vogliamo farlo con un progetto nuovo, inesistente fino a ora. Per noi l’insularità non è un principio da riconoscere, visto che Isola siamo e Isola rimarremmo, ben oltre la vita media di una Costituzione statale. È però un elemento negoziale essenziale, completamente disatteso negli ultimi dieci anni. Non va modificata la Costituzione ma va applicato lo Statuto”.

Per quanto riguarda i fondi europei, “la Regione – ha spiegato Murgia – potrebbe  avere a disposizione 10 miliardi, di cui circa 3 come residuo della settennio 2014-2020 e altri 7 dalla prossima programmazione. L’idea è di lasciare all’impresa la libertà di scegliere come ricevere il sostegno. Ci sono tempi e burocrazia da rivedere, un investimento ha senso se è immediato.  Ci occuperemo di trasporti che non funzionano, di paesaggio da tutelare, di energie rinnovabili, delle liste d’attesa negli ospedali e dei giovani agricoltori gabbati, di fondi non spesi e da spendere bene. Noi parliamo di autogoverno, raccontiamo una speranza, altri ci dicono che siamo velleitari”.

Tra i relatori anche Nicola Melis di Autodeterminatzione, Agostino Galizia di Confindustria Sardegna, Simone Cualbu di Coldiretti Sardegna, Sergio Cardia di Agrinsieme Sardegna, Stefano Mameli di Confartigianato Imprese Sardegna, Pier Franco Devias di Liberu, Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione e un rappresentante di Caminera Noa.

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