Christian Solinas vuole mollare la politica. Il presidente della Regione immagina per sé un futuro al Tar, da giudice. Stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, il capo della Giunta sarda ha partecipato al concorso del 19 febbraio scorso per quaranta posti da referendario di Tribunale amministrativo regionale.
Il bando – con prima prova fissata per l’8 novembre – è stato preceduto di due settimana dal decreto firmato il 5 febbraio 2021 dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Per referendario si intende la qualifica iniziale che viene attribuita ai magistrati di prima nomina, sia al Tar che alla Corte dei conti. Ecco, questa è la strada che punta a intraprendere Solinas, il quale accumulerebbe non poco punteggio in virtù della carriera politica. Il concorso, infatti, è aperto a una vasta platea di persone, tra cui gli eletti in un’assise regionale, provinciale o comunale.
Possono accedere alle prove da riferendario intanto “i magistrati ordinari nominati a seguito di concorso per esami, che abbiano conseguito valutazione positiva di idoneità dopo 18 mesi di tirocinio, e magistrati contabili e della giustizia militare di qualifica equiparata”, è scritto nel bando. Ancora: “Avvocati e procuratori dello Stato alla seconda classe di stipendio; dipendenti dello Stato laureati in Giurisprudenza, a seguito di corso universitario di durata almeno quadriennale, con qualifica dirigenziale o appartenenti alle posizioni funzionali per accedere alle quali è richiesta la laurea, compresi gli ufficiali militari, in possesso di almeno 5 anni di anzianità di servizio; docenti universitari di ruolo in materie giuridiche e ricercatori con almeno 5 anni di servizio; dipendenti di regioni, enti pubblici a carattere nazionale ed enti locali, con laurea in Giurisprudenza almeno quadriennale, assunti tramite concorsi pubblici e appartenenti alla qualifica dirigenziale o ad altre per accedere alle quali occorre essere laureati, con anzianità minima di 5 anni; avvocati iscritti da 8 anni all’albo professionale”. Si arriva così ai “consiglieri regionali, provinciali e comunali, laureati in Giurisprudenza, che abbiano esercitato le funzioni per minimo cinque anni o per un intero mandato”.
Solinas di mandati ne ha oltre due pieni. Il primo dal 2009 al 2014, quando fece anche l’assessore ai Trasporti (dal 2011 al 2013). Poi la seconda legislatura all’opposizione, dal 2014 al 2018 durante gli anni della presidenza di Francesco Pigliaru. Quindi l’elezione a Palazzo Madama, alle Politiche del 2018, e infine la candidatura alla presidenza della Regione, dove è stato eletto a febbraio del 2019.
Sinora nella politica italiana, non solo in quella regionale, si era assistito al passaggio inverso: i magistrati che entrano in politica. L’ultimo l’ex presidente della Seconda sezione del Tar della Sardegna, Francesco Scano, che dal 22 è stato nominato da Solinas come responsabile dell’attuazione degli indirizzi politici della Regione”. Chissà se Scano darà ripetizioni al governatore in vista del concorso.