Società in house per le grandi opere, appello dei professionisti ai candidati

No alla nascita di una società di progettazione che va contro corrente rispetto a quanto accade a livello globale, “dove ci si affida sempre più a professionalità differenti per una progettazione integrata e garantire opere di qualità”, e che non porterebbe alcun beneficio al tessuto economico isolano, anzi inciderebbe pesantemente su un mercato già in crisi. È la posizione della Rete delle professioni tecniche della Sardegna contro la nascente società in house della Regione ‘Opere e Infrastrutture della Sardegna‘, ribadita ieri all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini da Patrizia Sini e Giancarlo Carboni, in rappresentanza di tutte le professioni.

L’obiettivo dello stop alla delibera che dà ufficialmente l’avvio ai lavori per la costituzione della società non è stato centrato e ai professionisti ora non resta che lanciare l’appello ai candidati per le prossime elezioni regionali del 24 febbraio: chiunque sarà eletto si impegni a fermare la costituzione della società, o i delegati delle professioni ai tavoli regionali saranno tutti richiamati.

I due delegati, in rappresentanza di circa quindicimila professionisti dell’area tecnica tra ingegneri, periti industriali, architetti pianificatori paesaggisti conservatori, geometri, periti agrari, chimici, dottori agronomi e forestali, hanno riferito che “la società di progettazione regionale inizierebbe la propria attività con otto tecnici in organico e con il compito di gestire opere per un valore complessivo di svariate decine di milioni di euro e di varia natura, accentrando in sé proprio quelle fasi progettuali che dovrebbero essere frutto di procedure concorsuali, che in genere mettono in concorrenza i migliori professionisti, in contrasto quindi con i principi della libera concorrenza e dell’attività di impresa”.

“Appare evidente che un organico così esiguo non possa contemperare le professionalità multidisciplinari necessarie per gestire opere di tale entità e per le quali la stessa società avrebbe la coincidenza, tra l’altro, del ruolo di controllore (Rup) e di controllato (progettista e direttore lavori)”, scrivono i professionisti.

“Considerando che ogni progettazione in questo momento per l’isola è strategica, e si deve affrontare tenendo conto di tutti gli aspetti per garantire il miglior risultato, è irragionevole pretendere che un gruppo di pochi tecnici, pur con l’apporto di consulenze esterne, possa vestire i panni, a seconda dell’occasione di ingegnere portuale, trasportista, idraulico, strutturista, edile, geotecnico, elettrico, informatico, dell’architetto, del pianificatore, dell’esperto in restauro; ancora, dell’agronomo, del geologo, dell’archeologo, del naturalista, del biologo e di qualsiasi altra figura necessaria per il completamento del progetto”, concludono.

Ma l’assessore Balzarini dopo l’incontro ha voluto sottolineare che non si tratterà di una società di progettazione e non costituirà alcuna “turbativa per la consueta corrente operatività delle libere professioni di cui, peraltro, deve avvalersi”.

Mar. Pi.

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