Sindacati, 2.000 sardi in corteo a Roma: “Scelte del Governo penalizzano l’Isola”

Ci sono anche duemila sardi oggi a Roma, per portare la voce dell’intera isola alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan ‘Futuro al lavoro’, promossa per sostenere la proposte unitarie su crescita, sviluppo, lavoro, pensioni e fisco e chiedere al governo di aprire un confronto di merito e cambiare la politica economica, ascoltando i sindacati.

Dopo il ritrovo in piazza della Repubblica, è partito il corteo diretto a piazza San Giovanni dove a fine mattinata intervengono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Ieri sera in mille sono partiti in nave dal porto di Cagliari (provenienti dai territori di Cagliari, Oristano, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente), altri 600 si sono imbarcati da Olbia con delegazioni di lavoratori dell’Ogliastra, Nuorese, del Sassarese e della Gallura, mentre stamattina in aereo sono arrivati nella capitale altri 200 lavoratori.

“Cgil, Cisl e Uil della Sardegna partecipano con grande convinzione alla manifestazione di Roma – ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Gavino Carta -. Le mancate o inopportune scelte del Governo penalizzano e hanno ricadute pesanti nella nostra regione, ancora non uscita dai dieci anni di crisi che hanno prostrato l’economia sarda. La nostra non è una protesta politica, ma è dettata esclusivamente da motivi sindacali”.

“L’Italia nuovamente in recessione non è una bella notizia per i sardi che hanno un Pil pro-capite pari al 71 per cento della media europea (era il 76 per cento nel 2012). C’è il rischio fondato di una minore crescita, di un aumento del divario tra Nord e Sud e delle diseguaglianze sociali. Il Governo ha deciso di tagliare gli investimenti in innovazione, ricerca, alternanza scuola lavoro”, ha concluso.

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