Sicurezza, più videosorveglianza a Cagliari e in altri sette comuni sardi

Una rete capillare di videosorveglianza per garantire la sicurezza nelle città, prevenire attentati e intimidazioni ai sindaci, atti vandalici e danneggiamenti al decoro urbano. Lo prevede l’accordo sottoscritto oggi in Prefettura tra i sindaci di Cagliari, Nuramininis, Pauli Arbarei, Portoscuso, Quartu San’Elena, Sanluri, Settimo San Pietro e Villamar. Si dà così attuazione ai patti firmati in Sardegna dall’allora ministro dell’Interno Minniti con l’Anci per rispondere alla recrudescenza degli attentati contro i pubblici amministratori, un fenomeno che fa dell’Isola la maglia nera in Italia. “I Comuni hanno tempo fino al 30 giugno per richiedere i finanziamenti – ha spiegato la Prefetta Giovanna Tiziana Costantino – si comincia a mettere in piedi un sistema di videosorveglianza sostenuto da risorse statali e regionali. L’obiettivo è quello di coprire l’intero territorio della regione”.

“La videosorveglianza – ha sottolineato – è uno strumento utilissimo a disposizione delle forze di polizia per il controllo del territorio, sia a fini preventivi che repressivi”. “Ci sono risorse per 37 milioni di euro stanziati dallo Stato che ancora non sono stati attribuite ai Comuni – ha detto il sindaco di Cagliari Massimo Zedda – parteciperemo quindi ai bandi cercando di ottenere quante più risorse possibile. Ci sono poi 20 milioni della Regione per i Comuni, più le risorse del Comune di Cagliari e della Città Metropolitana sia per le telecamere destinate al controllo della mobilità, sia per quelle che installeremo per monitorare la gestione dei rifiuti urbani”. Zedda si è detto convinto che “questo complesso di iniziative per decine di milioni di euro porterà a un maggiore controllo del territorio e sarà un deterrente per atti vandalici e attività illecite”.

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