Serra, la maestra diventa senatrice a Cinque Stelle: “In Parlamento pensando ai miei alunni”

Onorevole maestra. E prima senatrice sarda della storia della Repubblica. Manuela Serra, 40 anni, capolista del Movimento cinque stelle, il giorno dopo il trionfo che la porterà a Palazzo Madama ha voluto festeggiare la vittoria nel suo posto di lavoro, alle scuole elementari di Pula, in viale Sant’Efisio. Come ogni giorno ha fatto la spola da Cagliari, settanta chilometri tra andata e ritorno. Anche perché ieri c’erano i colloqui. ‘Grillina’ anche quando di gloria da raccogliere ce n’era ben poca. Tempi in cui la candidata sindaco al comune di Cagliari, Manuela Corda (anche lei ora in Parlamento grazie allo tsunami 2013), con il 2,04% non riusciva nemmeno ad entrare in Consiglio. Era appena il 2011. Ora è cambiato tutto.

“Ho voluto festeggiare con i miei bimbi, con i miei alunni – racconta la neosenatrice – Una festa anche con tutte le persone che mi hanno appoggiato: la dirigente, la vicepreside, le colleghe. I bambini erano contenti. Mi hanno detto: ‘Maestra, ma che bella festa, ma quanti anni hai compiuto?’. Pensavano fosse il mio compleanno. Gli ho detto, no bambini: stiamo festeggiando una cosa più importante. Loro non sanno chi è e cosa fa un senatore. Però ho spiegato che sarò in un posto nel quale, con tante altre persone, potremmo decidere delle leggi e ciò che può essere importante per il nostro Paese. E sarà un grande dolore non poterli vedere tutti i giorni. Ma è anche per loro che andrò in Parlamento. Perché la nostra scuola la stanno spolpando. I bambini sono la nostra vita, la nostra società. Non è assolutamente corretto trattare così la scuola”.

Fuori dalla porta dell’edificio scolastico, su internet e in tv, c’é un’altra parola difficile che i bambini forse non capirebbero: ingovernabilità. “Adesso si dice che non ci sono i numeri – argomenta Manuela Serra – Io dico no: se veramente si vuole governare mettiamo in campo i nostri valori. E diciamo: che cosa vogliamo fare per lo Stato? C’é tanto da fare. Non possiamo pensare che si debba governare con maggioranze o minoranze. Bisogna lavorare insieme. Ci vuole uno spirito di coesione: creare un lavoro di valore. Non è possibile fermarsi al ‘voi non avete i numeri'”. Già lavoro, l’Italia (Sardegna in primis) ne ha molto bisogno. Grillo ha proposto il reddito di cittadinanza. “E’ importante – spiega – In Italia, così come in Grecia, non c’é. Speriamo di poterlo portare avanti in Parlamento come valore. Non è possibile che ci sia tutta questa differenza tra chi è stra-ricco e chi è stra-povero. Bisogna dare la possibilità di avere un lavoro perché tutti si sentano dignitosamente cittadini. Io, nel lavoro di tutti giorni, sono in classe con i bambini che hanno disabilità. E parlo con famiglie che hanno problemi: non si possono vedere persone che hanno difficoltà a comprare un quaderno”.

Primo partito in Sardegna, ora i due poli, in Italia e nell’Isola, dovranno fare i conti con voi. “Una grande responsabilità – ammette Manuela Serra – Il Movimento cinque stelle si propone di operare sul territorio e con i cittadini e farà in modo di proporre riunioni e gruppi di lavoro per ottenere il massimo coinvolgimento. Un modo per essere attivi, anche votando sul web. Come d’altra parte da noi è sempre stato fatto. All’interno di tutte le sezioni programmatiche noi non lavoriamo da soli. In realtà siamo dei portavoce: questo sarà il nostro metodo – assicura – anche per i prossimi appuntamenti a partire dalle regionali”.

Stefano Ambu (Ansa)

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