Scuola, tanti i dubbi prima della ripresa. Nodi su trasporti e lezioni in presenza

Mancano pochi giorni alla ripresa della scuola e in Sardegna sono ancora molti i nodi da affrontare per consentire ad alunni, docenti e personale, di poter svolgere il proprio ruolo in sicurezza. La Didattica a distanza ha evidenziato grossi limiti, almeno secondo quanto ha riferito l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, soprattutto in Sardegna dove “è diventato una concausa di dispersione scolastica in molte zone dove non arriva nemmeno il segnale internet, nonostante le risorse messe in campo da Regione e Governo“. Dunque l’obiettivo è cominciare il nuovo anno in presenza che significa, però, avere messo a punto diversi passaggi che vanno dai trasporti alla campagna di vaccinazione. L’esponente della Giunta ha riferito al Consiglio regionale sulla situazione della scuola, sollecitato dal gruppo del Partito democratico che ha colto l’occasione del ‘question time’ per chiedere all’assessore un quadro esaustivo.

Infatti, il timore, espresso dal Pd e dai gruppi di minoranza, è che prosegua la tendenza che vede la Sardegna tra le prime regioni per abbandono scolastico e per numero di non ammessi alla maturità. Non solo, il tema delle vaccinazioni per il personale è stato oggetto di confronto in aula e all’assessore è stato chiesto di evitare che, come l’anno scorso, le lezioni inizino nel caos, soprattutto per quanto riguarda i trasporti che fecero registrare un livello di organizzazione inadeguato non solo su aree urbane ma su tutto il territorio regionale. “La scuola – ha ricordato il consigliere dem, Piero Comandini – ha molto bisogno in questo momento di investimenti in risorse umane e tecnologiche e di aumentare l’offerta di spazi all’aperto”.

Biancareddu ha elencato le azioni della Regione sempre puntando sul ritorno degli alunni tra i banchi. Per quanto riguarda il trasporto scolastico, “abbiamo aumentato i fondi da quattro a 6 milioni di euro e speso dall’inizio della legislatura circa 220 milioni fra edilizia e dotazioni tecnologiche, e sono già stati definiti i protocolli da seguire nelle scuole”. Quest’ultimo aspetto si concentra sui comportamenti da eseguire a scuola e sui ruoli: al dirigente scolastico viene dato il compito di datore di lavoro, alle famiglie quello di controllare i ragazzi. L’ingresso e l’uscita saranno differenziati e ovviamente attenzione a dispositivi individuali, distanziamento, sanificazione ambienti, gestione di spazi comuni, supporto psico-pedagogico e gestione di eventuali sintomatici.

Ricognizione anche sulla vaccinazione che ha raggiunto l’89,4 per cento del personale per quanto riguarda la prima dose. I dati sono aggiornati al 30 agosto e vedono coinvolti dirigenti (93,2 per cento), docenti 90.5; non docenti 90.7; supplenti 86.3 e docenti universitari 85.5 per cento. “Verificheremo – ha assicurato Biancareddu – gli eventuali ingressi senza ‘green pass’ ma mi preme sottolineare il grande senso di responsabilità dei ragazzi (fascia di età 12-19 anni) che, pur non avendo nessun obbligo, si sono vaccinati per il 69 per cento, un trend che fa ben sperare per il raggiungimento dell’immunità di gregge; personalmente ho fatto e continuerò a fare campagna per i vaccini come atto di responsabilità e realismo perché i malati di questa fase sono tutti non vaccinati, ed anche di fiducia nella ripartenza, per il contributo delle vaccinazioni al superamento della crisi economica”.

M. S.

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