Sassari, ‘sbandata’ per Pigliaru chiusa: Campus riguarda a destra e si ricandida

Nanni Campus – ex sindaco, ex consigliere regionale ed ex senatore – ci riprova. Il chirurgo, che ha cominciato a fare politica da ragazzino nel Movimento sociale, è in corsa per tornare a Palazzo Ducale, seconda candidatura sicura alle Comunali di Sassari dopo quella di Maurilio Murru, l’impiegato degli M5s che tenta il salto da capogruppo a primo cittadino. I sostenitori del medico e professore universitario, direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche, hanno lanciato da tempo anche la pagina Facebook, ‘Sassari per Nanni Campus’. E l’ultimo post pubblicato, il 14 marzo scorso, non lascia dubbi sul perimetro elettorale a cui il dottore guarda. “Un ambizioso progetto civico, identitario, sovranista e sardista che mette davanti a tutto la città e i cittadini, Sassari e i sassaresi”, si legge.

Gli aggettivi coi quali viene spiegata la collocazione politica di Campus sono gli stessi usati dalla coalizione di centrodestra che alle Regionali di febbraio è stata guidata verso la vittoria di Christian Solinas. Ma il medico di Sassari ha cominciato la corsa “senza partiti nazionali, senza segreterie di partito, senza fili di padroni”, è la sottolineatura. Tuttavia alle caratteristiche dello schieramento di Solinas si richiama pure lo slogan finale scritto nel post: “Il resto viene dopo… Prima Sassari”, si legge.

L’autorevolezza di cui Campus gode a Sassari, lo rende un candidato temuto. Specie dal centrosinistra che continua a ipotizzare nomi di possibili aspiranti sindaci, altrettanto forti come l’ex senatore dem Silvio Lai, ma l’eredità di Nicola Sanna, primo cittadino uscente in quota Pd, è una indubbia zavorra. Campus, invece, piace persino a gruppetti di ex comunisti. ‘Rossi’ pronti a votare il chirurgo, piuttosto che appoggiare il Pd.

Campus, paradossalmente, rischia di incontrare resistenze proprio nel centrodestra. Pare infatti che le candidature delle Comunali, Sassari inclusa, debbano passare attraverso un ragionamento più ampio, di livello regionale, se non addirittura nazionale. Anche perché a questo turno di Amministrative torna alle urne pure Cagliari. E con la coalizione galvanizzata dalla vittoria alle Regionali, è difficile non immaginare una trattativa complessiva e unitaria all’interno dello schieramento. Non solo: a febbraio 2014, a due settimane dall’apertura delle urne per le Regionali, Campus, allora consigliere uscente, aveva scaricato il centrodestra e ufficializzato la decisione di sostenere “Francesco Pigliaru come candidato presidente“, anziché Ugo Cappellacci. Una mossa mai dimenticata da Forza Italia e alleati.

Nelle prossime settimane si capirà se la corsa di Campus c’entra qualcosa con la posizione espressa ieri da Giancarlo Acciaro sulle pagine de La Nuova Sardegna. L’ex parlamentare del Psd’Az, segretario del circolo sassarese dei Quattro Mori ‘Futuro e indipendenza’, ha detto che “in una aggregazione politica eterogenea e pluralista”, quale quella di centrodestra, la scelta del leader “non può derivare da autocandidature individuali e tantomeno essere il frutto di imposizione di questo o quell’altro personaggio politico”.

Di certo se Campus e il centrodestra dovessero presentarsi divisi alle Comunali di maggio, rischiano di regalare un vantaggio al centrosinistra. Difficile che l’uno e gli altri lo vogliano. Ma al momento incontri ufficiali tra il chirurgo e la coalizione non ce ne sono. Campus, a prescindere dall’agenda ufficiale, è entrato nella partita delle Comunali con l’appoggio dei post berlusconiani. Da tempo in fuga dal partito azzurro, precipitato sotto il 10 per cento anche a Sassari. (al. car.)

 

 

 

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