Sassari, Irs occupa Abbanoa: «Cittadini maltrattati da un carrozzone politico»

Sono andati in trenta sino agli uffici di Abbanoa, a Sassari, in via Principessa Iolanda. E lì si sono fermati, con le bandiere in mano, loro gli indipendentisti di Irs. Poi la durissima conferenza stampa contro la società e i “troppi disservizi del carrozzone politico”. L’occupazione è scattata questa mattina alle 10.

“Abbanoa spa – spiega Simone Maulu, dirigente di iRS – è sul baratro finanziario: la sua gestione delle risorse idriche ha prodotto un buco da 800 milioni di euro, tutto questo accompagnato da una catena infinita di disservizi. Spesso l’acqua non è potabile, gli utenti ricevono bollette forfettarie senza nessun criterio plausibile e, come se non bastasse, è perfino negata la rateizzazione sui pagamenti. Ogni reclamo portato avanti dai singoli o da gruppi giunge inascoltato agli uffici dell’ente”.

Malu e l’Irs sottolineano: “Questa è la legge di Abbanoa, uno dei migliori esempi di disastrosa gestione che persiste in questa condizione da quasi otto anni. Questa è la matrigna del servizio idrico che, con puntuale e costante negligenza, continua a farla franca. Con un’aggravante: da mesi gli operai sono senza stipendio: a loro esprimiamo la nostra solidarietà”.

Non ci stanno, gli indipendentisti. “Il cittadino – continua Maulu – è indifeso di fronte a questo strapotere e a una gestione privatistica e penosa. Solo coloro che dispongono di adeguati mezzi economici, potendo disporre di assistenza legale, riescono dopo lunghe trafile a vedere riconosciuti i propri diritti di utenti danneggiati. Per tutti gli altri non resta che accettare passivamente lo stato di fatto, ovvero i disagi provocati da una gestione terzomondista della risorsa più importante per la vita dell’uomo”.

Maulu non la manda a dire: “L’ennesimo attacco brutale che questa dissennata società ha scagliato contro i cittadini è stato l’interruzione del servizio e la fornitura di acqua non potabile nella città di Sassari e in diversi Comuni della Sardegna. Con una puntualità svizzera, ogni giorno a partire dalle 17 fino alle ore 9 della mattina seguente, in ben tre popolosi quartieri della città viene a cessare l’erogazione idrica. A questi si aggiungono tutte le aree delle borgate dell’agro. Una situazione penosa, per non dire preoccupante anche dal punto di vista igienico e sanitario”.

Ma non finisce qui. “Non sono solo le famiglie a pagare il prezzo più alto ma anche tutte quelle attività commerciali che operano nel settore enogastronomico e della somministrazione di bevande e alimenti che senz’acqua dovrebbero chiudere. Ancora più grave – continua Maulu – è costatare che l’acqua, quando viene erogata, non sempre è potabile, perché le reti idriche sono vecchie e mal funzionanti. In questi casi Abbanoa dovrebbe decurtare la tariffa del cinquanta per cento, come prevede la legge, ma invece si continua a far pagare il servizio a prezzo pieno: 1,38 euro a metro cubo nella fascia media cioè quella con consumi compresi tra 141 e i 200 metri cubi annui”

L’Irs disegna le conseguenze. “Il ricatto con l’utenza civile è immediato e non è prevista nessuna dilazione di pagamento: o si paga subito o Abbanoa chiude i rubinetti al cittadino. Peraltro è abbastanza singolare notare che la politica sanzionatoria dell’ente si sviluppa con pesi e misure differenti a seconda del tipo di utenza a cui ci si rivolge. Infatti se nei confronti dei comuni cittadini le richieste di pagamento sono così perentorie, ciò non avviene altrettanto quando Abbanoa deve esigere i pagamenti dalle strutture che fanno capo ai Ministeri dello Stato Italiano nell’Isola. In questi casi, e ci riferiamo per esempio alle caserme, il credito della società ammonterebbe a ben oltre 300 milioni di euro. Tuttavia, il gestore unico non intraprende le stesse azioni radicali che porta vanti con i cittadini. Ma c’è anche una beffa: Abbanoa è l’unico ente di servizio pubblico che cancella un diritto elementare come il presentare una semplice contestazione“.

Maulu invita a fare una ricerca: “Se su Internet si digita il nome di Carlo Marconi, l’amministratore unico della società, si recupera il suo curriculum. E a noi pare che qualche pecca ce l’abbia. Irs ritiene inaccettabile che una spa come Abbanoa, più un carrozzone politico che non una società di gestione, continui a fornire un servizio pessimo e a vessare i cittadini. L’acqua è un nostro bene collettivo e come tale deve essere pubblico. I cittadini devono poter pagare il servizio, non la risorsa idrica. Pertanto noi crediamo che sia legittimo che la gestione passi ai Comuni, come è sempre stato, creando un coordinamento territoriale per una equa e razionale distribuzione dell’acqua, attraverso un nuovo regolamento di indirizzo coordinato dalla Regione”.

Gli indipendentisti fanno sapere che “per la prossima settimana (a breve verrà comunicata la data) organizziamo un incontro pubblico a Palazzo Ducale tra i rappresentanti di iRS, il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas e il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau“.

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